Dove andranno i ragazzi al rientro dalle vacanze? Dove andranno i convittori?
Riunione di genitori, studenti, personale del Convitto Delfico e dei Licei annessi con le istituzioni del territorio che si stanno occupando del caso Delfico. Circa tre ore di incontro in cui si è capito solo ciò che i genitori non vogliono, che mal si combacia con quello che la provincia ha a disposizione e che gli altri enti non vogliono dare, e che si conclude quindi con lo scenario apocalittico della fine del Convitto Delfico, ritiro di iscrizioni e la richiesta di dimissioni di una politica quanto mai frastagliata.
Si inizia mandando via molti dei genitori intervenuti perché non ci si entra. Dopo un'attesa di 40 minuti fuori alla sala del consiglio provinciale, molti possono tornare a casa. Qualcuno chiede chi ha convocato la stampa, come se la stampa avesse bisogno di essere convocata per riportare una riunione di una tale importanza. Ma andiamo avanti.
Camillo D'Angelo, presidente della provincia, uno stoico immobile e in piedi per l'intera durata della riunione, messo al rogo per tre ore, che tuttavia mai si è sottratto al confronto. Gli unici spazi che la provincia ha sono l'area camper, palestra San Gabriele e il Rozzi. Ma non vanno bene. Decentrati, smembrano gli indirizzi, i genitori non ci stanno. Ma D'Angelo non sa cos'altro dire. Accanto a lui il sindaco silente. Non ha soluzioni. Non può venir meno ad altri accordi presi. Lo stadio? Neanche a pensarlo. Quando si chiede se il prefetto può intervenire per deragliare la destinazione dei fondi di 12 milioni per lo stadio al fine di creare lì il nuovo plesso, il sindaco suda. «Non serve, lo vedremo noi, ma per varie ragioni anche connesse alle tempistiche sicuramente non si può».
D'Angelo si guarda intorno, chiede sostegno, non lo riceve. Ex Utap? Paolo Gatti dice di sì, dalla regione c'è la disponibilità ma con il vincolo alla realizzazione della scuola. D'Angelo però dice che non ci si entra. È una questione di metri.
Berardo Rabbuffo propone l'area di Madonna delle Grazie con tutti i capannoni. Non è disponibile. Qualcuno chiede del Regina Margherita e i consiglieri regionali presenti non sanno che c'è in corso il progetto Asp sulla rsa.
I rappresentanti degli studenti provano a farsi sentire, in quelli che sono stati forse gli interventi più illuminati dell'intero incontro.
Dove andranno i ragazzi al rientro dalle vacanze? Non si sa. Dove andranno i convittori? Non si sa. L'unico sì ottenuto è alla domanda: «Se si ottiene il dissequestro e ci sono i presupposti, si rientra al Delfico?», sì. Al momento però è necessario attendere i tempi della magistratura. E poi devono esserci i presupposti. Signfica che al Delfico devono essere fatti i lavori. Significa che al Delfico si sarebbero dovuti già fare i lavori. Se si potrà mantenere nel frattempo una parte aperta, è tutto da vedere. Si chiude l'incontro con la richiesta di dimissioni da parte dei genitori e un presagio di addio al Delfico che sicuramente dal 2025 non conterà più gli iscritti di oggi.
ns