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ico title sx Scuola. Flc Cgil organizza lo sciopero della conoscenza ico title dx

Attualità
Cronaca

A innescare la protesta è stata la recente bozza della legge di bilancio, presentata in Parlamento

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La mobilitazione della FLC CGIL prosegue con lo sciopero generale di questa mattina, che ha coinvolto tutto il personale del comparto “Istruzione e Ricerca”—scuola, università, ricerca e AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale). A innescare la protesta è stata la recente bozza della legge di bilancio, presentata in Parlamento, che la FLC CGIL considera penalizzante per il settore della conoscenza: mancano fondi adeguati per il rinnovo contrattuale 2022-2024, è previsto un taglio del 25% del turnover per la pubblica amministrazione e riduzioni di organico per docenti e personale amministrativo nelle scuole.  

La FLC CGIL di Teramo, guidata dalla segretaria Alessandra Palombaro, si è unita allo sciopero con un presidio davanti alla Prefettura, esponendo le principali richieste della categoria:  

  • Adeguamento dei fondi contrattuali: per contrastare l’inflazione del 18% degli ultimi tre anni, con risorse al momento insufficienti e stimate a coprire solo il 5,8% del necessario.
  • Stabilizzazioni straordinarie per affrontare l’alto precariato, soprattutto tra i docenti di sostegno, dove si contano oltre 5.000 supplenze solo in Abruzzo.
  • Investimenti in organici e diritto allo studio, contrastando la riduzione prevista di circa 7.800 unità tra docenti e personale ATA, aggravando la carenza già critica in molte realtà come la provincia di Teramo, dove le scuole faticano a coprire i ruoli di collaboratori e amministrativi.
  • Recupero dei fondi universitari: richiesto per scongiurare problemi di sostenibilità finanziaria nelle università di Marche, Abruzzo e Umbria.
  • Stop al dimensionamento scolastico: con l’Abruzzo che, per l’anno scolastico 2024/25, ha già tagliato quattro istituti, e un piano di ulteriori accorpamenti che porterebbe alla chiusura di 13 istituti entro il prossimo biennio.

"È indispensabile opporsi a queste politiche che riducono investimenti su istruzione e ricerca, compromettendo il futuro del Paese," ha detto Palombaro. 

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