"Mi è stato detto di fare domanda per emergenza abitativa", ma vive ancora nella scuola fatiscente
Vive da 18 anni nella vecchia scuola di contrada Cerreto di Poggio Cono. Da 18 anni in una struttura ormai inagibile che presenta danni da sisma gravi ed evidenti. Luca racconta che tanti anni fa fu l'ex assessore Silvino a concedergli di stare lì, perché era in uso sistemare nella vecchia scuola famiglie o persone che avevano bisogno. Racconta anche che tre anni fa c'è stato un sopralluogo del sindaco D'Alberto che, stando a quanto dice ai nostri microfoni, gli avrebbe detto (giustamente) di non poter stare lì e di procedere con la domanda per l'emergenza abitativa. Luca dice di aver fatto domanda e poi tentato di avere risposte anche dagli assessori competenti, senza però riceverne. Racconta poi di aver perso nel frattempo il lavoro a causa di una malattia che gli ha provocato problemi di deambulazione. Non nasconde tuttavia di avere dei parenti, racconta che la mamma lo aiuta ad esempio a lavare i panni. E perché allora continua a rimanere in una struttura del genere con il benestare degli amministratori?
Quello che riportiamo è il suo racconto, attraverso il quale chiederemo spiegazioni al sindaco e agli assessori. Perché si permette a un cittadino di occupare una vecchia scuola ridotta in quello stato? Perché gli è stato detto di fare domanda per l'emergenza abitativa se dopo tre anni si trova ancora lì? Ha diritto a una casa di proprietà del comune? Se non ne ha diritto, è sufficiente che gli amministratori lo lascino lì sperando di scongiurare una tragedia?
Vi aggiorneremo