La sospensione si è resa necessaria a causa degli alti livelli di torbidità delle acque
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La causa della torbidità dell’acqua nel Traforo del Gran Sasso resta ancora sconosciuta, impedendo, insieme alla convocazione della Commissione Vigilanza da parte del Presidente Sandro Mariani, la ripresa immediata delle attività all’interno della galleria, che riaprirà nei prossimi due giorni. Durante la conferenza stampa odierna sono emerse importanti novità riguardanti la viabilità, dopo l’emergenza verificatasi la scorsa settimana, in concomitanza con l’avvio dei lavori che hanno provocato disagi al traffico autostradale tra L’Aquila e Teramo.
Questa mattina si è tenuta una riunione con i progettisti di Italferr, l’azienda responsabile dei lavori. Durante l’incontro, è stato confermato che non è ancora possibile stabilire le cause dell’innalzamento dei livelli di torbidità dell’acqua. Questa incertezza impedisce, al momento, la ripresa delle indagini geognostiche all’interno del Traforo, motivo per cui le aree sono state riconsegnate a Strada dei Parchi.
Attualmente, non è possibile eseguire ulteriori verifiche tecniche nella galleria. Toccherà quindi a Strada dei Parchi intervenire con urgenza per ristabilire la regolarità del traffico all’interno del tunnel.
Il Commissario Caputi ha espresso gratitudine verso Gran Sasso Acqua per l’efficienza nella gestione dell’emergenza, sottolineando tuttavia che le indagini geognostiche rimangono indispensabili. Caputi ha inoltre ricordato l’ipotesi avanzata dal precedente Commissario, che prevede il prelievo dell’acqua tramite perforazioni. Nel frattempo, ha chiesto alla società incaricata di esplorare soluzioni alternative per affrontare la problematica.