A queste condizioni i giovani non riescono a crearsi una propria autonomia e progettare il proprio futuro
La disoccupazione giovanile in Abruzzo continua ad essere uno dei temi sensibili su cui dover lavorare. Timidi miglioramenti sono sicuramente avvenuti dal momento che, secondo i dati ISTAT riguardanti il primo semestre 2024, il tasso di disoccupazione abruzzese è sceso al 7,5%, migliore rispetto all’8,4% dello stesso periodo del 2023.
Il punto rimane comunque una problematica molto viva dato che i giovani abruzzesi che non riescono a trovare lavoro sono ancora il 22,8%, in linea con la media nazionale.
A ciò si aggiunge che a livello italiano e di riflesso nelle Regioni, circa il 40.9% dei lavoratori under 35 ha un contratto a tempo determinato come riportato dai dati ISTAT e dall’Agenzia Italiana per la Gioventù.
La conseguenza alla precarietà lavorativa si riversa ovviamente nella mancanza di possibilità di acquistare case di proprietà, formare una famiglia o semplicemente crearsi una propria sfera autonoma, indici di una società che rallenta il proprio benessere e il proprio progresso.
Nonostante l’occupazione giovanile, come detto, in Abruzzo è in lieve ripresa, con segnali positivi anche per i Laureati grazie alle aziende più grandi che hanno aumentato il numero di dipendenti negli ultimi mesi (vedi dati “Statistica Abruzzo” https://statistica.regione.abruzzo.it/aree-tematiche/economia/2024-08-02-bollettino-socio-economico-i-semestre-2024), il tema rimane scottante e necessita di interventi immediati per dare la possibilità ai ragazzi di poter progettare il loro futuro con può calma e sicurezza.
Daniele Piersanti