Vagnoni: "Nonostante i reiterati solleciti, non si è avuto alcun riscontro formale alla richiesta di informazioni"
Innumerevoli richieste di spiegazioni e due missive formali inviate dal primo cittadino, Massimo Vagnoni, ai responsabili di Poste Italiane in merito alle quali, al momento, l'ente non ha registrato nessun riscontro.
La prima risale al 21 agosto quando il sindaco aveva manifestato il disappunto di un'intera città per l'ufficio postale provvisorio di via Napoli giudicato inadeguato per una centro di oltre 16mila abitanti. Vagnoni era tornato a chiedere chiarimenti e informazioni anche sulla riapertura dell'ufficio di via Piemonte rimasto chiuso dopo l'evento delittuoso dello scorso febbraio, ma da Poste Italiane nessuna risposta.
“Nonostante i reiterati solleciti, non si è avuto alcun riscontro formale alla richiesta di informazioni sui tempi e sulle modalità di ripristino dell’Ufficio postale di Via Piemonte inoltrata lo scorso mese di agosto – le parole del sindaco, Massimo Vagnoni - Non solo, ma il servizio erogato all’interno della postazione mobile installata in Via Napoli, è da ritenersi del tutto inadeguato rispetto alle richieste dell’utenza che non vengono evase in tempistiche adeguate; in particolare il personale impiegato è assolutamente insufficiente rispetto al numero degli utenti costretti ad attese lunghissime all’esterno della struttura con inevitabili disagi. L’amministrazione comunale, ha già provveduto a proprie spese ad installare da mesi dei gazebo all’esterno della struttura per mettere a disposizione dell’utenza un riparo e un posto dove sedersi, ma tale situazione non può protrarsi a tempo indeterminato e, soprattutto, non è ammissibile che un ufficio postale di una città di oltre 16 mila abitanti possa avere un servizio in una sede provvisoria e con solo due addetti allo sportello.
L'amministrazione si rende ancora una volta disponibile a supportare Poste Italiane nell’eventuale ricerca di altro locale dove posizionare gli uffici postali in modo da ridurre al massimo i disagi degli utenti nel doversi recare presso un container, ma non possiamo aspettare ancora, serve subito una soluzione”.