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ico title sx Aggiornata la rete malattie emorragiche e congenite: hub a Pescara, spoke a Chieti ico title dx

Attualità
Cronaca

Escluso l'ospedale dell'Aquila, per Teramo una nuova valutazione dei requisiti a inizio anno

L'ospedale di Pescara, con il suo centro di emofilia e malattie rare nel ruolo di hub regionale, il servizio trasfusionale aziendale dell'ospedale di Chieti, nella funzione di spoke, mentre l'unione operativa della Medicina interna dell'ospedale di Teramo, confermato come centro operativo decentrato di assistenza. Escluso invece l'ospedale dell'Aquila.
È questa la nuova configurazione della Rete regionale delle malattie emorragiche e congenite (Mec), istituita nel maggio 2022 dalla Regione Abruzzo, aggiornata a seguito della periodica valutazione affidata all'Agenzia sanitaria regionale (Asr), di cui è direttore Pierluigi Cosenza.

Il nuovo assetto è stato approvato con delibera di Giunta regionale del 18 settembre scorso. Elemento di novità è che l'unità operativa di ematologia dell'ospedale dell'Aquila è stato escluso dalla rete Mec, a causa della dichiarata impossibilità all'esercizio della funzione di centro operativo decentrato di assistenza. Anche per l'ospedale di Teramo, si rende necessaria l'acquisizione di requisiti ad oggi carenti o mancanti, con una nuova verifica prevista entro l'anno.

L'istruttoria, affidata al Comitato tecnico scientifico dell'Asr, è stata consegnata all'Ente regionale il 21 maggio del 2024, e dopo l'approvazione in giunta sarà inviata ai ministeri della Salute e dell'Economia e Finanze, ai fini del monitoraggio del Piano di rientro e dei Livelli essenziali di assistenza.

"Per garantire l'efficacia e la funzionalità della rete regionale di malattie emorragiche e congenite - spiega Cosenza - è fondamentale una costante attività di monitoraggio, in un rapporto di piena collaborazione con le Aziende sanitarie regionali, al fine di verificare i requisiti previsti dalle leggi regionali, dall'Accordo Stato regioni, ed anche per aggiornare la casistica trattata. Quello che ad ogni modo si conferma come vincente ed efficace, è l'organizzazione che prevede un hub regionale e un'articolazione in spoke e centri operativi, che garantisce un coordinamento e una gerarchia di competenze, e dunque una presenza sul territorio e una capacità di risposta certa a pazienti che presentano patologie rare, e in una condizione di particolare fragilità e bisogno di costante assistenza". 

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