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ico title sx Il 30 settembre consiglio comunale sullo stadio ma la minoranza non ha nessun documento ico title dx

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Il consigliere Corona ha abbandonato la conferenza dei capigruppo: "Dobbiamo decidere su 5 milioni senza carte in mano"

Durante la conferenza dei capigruppo riunita ieri pomeriggio, il consigliere Corona ha abbandonato la seduta: la minoranza non ha ancora a disposizione nessun documento che riguardi lo stadio, nonostante il consiglio comunale sarà chiamato a esprimersi il 30 settembre.

"Durante la Conferenza dei Capigruppo si è verificato l’ennesimo atto di prevaricazione dei ruoli istituzionali da parte dell’Amministrazione D’Alberto. Sono stanco di non vedere rispettate le istituzioni e il nostro ruolo da Consigliere. È questo il motivo per cui sono stato il primo ad abbandonare la seduta.

Da tempo l’Assessore allo Sport aveva comunicato la prossima data del Consiglio Comunale, ovvero il 30 settembre, avente ad oggetto la questione dello stadio; ma mi aspettavo che fosse solo un’ipotesi e non una certezza.

Invece, durante la Conferenza abbiamo avuto la conferma della data da lei paventata. È inammissibile che le date del Consiglio vengono scelte monocraticamente dall’Amministrazione comunale senza consultare i Capigruppo.

L’altro motivo per cui ho abbandonato la seduta è l’ordine del giorno del Consiglio Comunale, ovvero la questione dello stadio. È da più di una settimana che abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti, come Consiglieri di minoranza, ma non ci è stato ancora fornito alcun documento. In più oggi in occasione della Conferenza dei Capigruppo, abbiamo chiesto quale fosse il parere dei revisori a riguardo della questione stadio e ci è stato risposto che ancora non si sono espressi.

Così ad oggi l’opposizione non ha alcun documento per potersi esprimere sullo stadio. Stiamo decidendo come spendere 5 milioni di euro dei cittadini teramani senza alcun barlume di progettualità per la città. Come Consigliere ho la responsabilità di fare gli interessi non solo dei tifosi della squadra locale, ma anche di tutti i cittadini. Pertanto non è ammissibile che un Consiglio debba prendere una decisione così importante per le nostre casse in soli dieci giorni e senza alcun atto formale tra le mani.

L’amministrazione D’Alberto non può decidere in autonomia le date del Consiglio e i punti dell’Ordine del Giorno, in quanto prerogativa della Conferenza dei Capigruppo e del Presidente del Consiglio. Era giusto dare un forte segnale all’Amministrazione e così il mio abbandono della Conferenza sancisce il mio dissenso a riguardo di un modo di fare irrispettoso della normativa e delle istituzioni".

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