Leombruni dovrà rispondere di uccisione di animale aggravata da crudeltà ed esplosioni pericolose in luogo pubblico
Si sono chiuse a fine giugno le indagini sull’omicidio dell’orsa Amarena e ora Andrea Leombruni, su cui si indaga per l’uccisione dell’animale avvenuta a San Benedetto dai Marsi (AQ), dovrà rispondere delle accuse di uccisione di animale aggravata da crudeltà ed esplosioni pericolose in luogo pubblico.
I fatti risalgono al 31 agosto 2023 quando l’orsa è stata uccisa a fucilate nel paesino marsicano. Poco dopo Leombruni fu identificato come il responsabile della vicenda e fermato.
Il 5 settembre poi il Pnalm (Parco Nazionale D'Abruzzo Lazio e Molise) rintracciò i due cuccioli del mammifero che erano scappati. Quest’ultimi, prima ricongiunti, sono stati monitorati per diversi mesi finché non si è attestato il loro buono stato di salute.
Nella vicenda l’Oipa, Organizzazione internazionale protezioni animali, che aveva denunciato alla Procura il responsabile dell’uccisione di Amarena e che si costituirà parte civile nel processo, a un anno dal triste fatto commenta: “La giustizia farà il suo corso, anche se non restituirà Amarena ai suoi figli e a questa vita. Ma chi l’ha uccisa deve pagare”.