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ico title sx "Mattanza dei cervi in Abruzzo", associazioni unite scrivono al presidente Marsilio ico title dx

Attualità
Cronaca

Lndc Animal Protection e Rete dei Santuari di Animali Liberi scrivono a Marsilio

LNDC ANIMAL PROTECTION E RETE DEI SANTUARI DI ANIMALI LIBERI IN ITALIA UNITE CONTRO LA MATTANZA DEI CERVI IN ABRUZZO

Le due associazioni scrivono una lettera alla Regione Abruzzo per condannare la decisione di uccidere 469 cervi, cuccioli compresi, chiedendo di aprire le porte a un tavolo tecnico utile alla gestione di tale specie selvatica in modo non cruento, si legge nella nota. Allo stesso tempo annunciano che daranno battaglia legale in tutte le sedi preposte perché la Regione torni sui suoi passi. “Si tratta di un’ingiustizia del tutto insensata e priva di fondamento, non solo agiremo legalmente, ma chiediamo anche ai cittadini di unirsi a noi nell’esprimere il proprio dissenso e far sentire la loro voce attraverso un’azione di mail bombing diretta alle istituzioni abruzzesi per salvare i cervi”, dichiarano all’unisono LNDC Animal Protection e Rete dei Santuari

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NOTA DI REDAZIONE

Il mailbombing consiste nell’invio massivo di email ad un indirizzo di posta elettronica, con l’obiettivo di mandare in tilt la casella di posta (=overflow).
Infatti, per effetto della simultanea ricezione di migliaia di e-mail, la casella di posta subisce un temporaneo o talvolta definitivo blocco dell’attività.

In rete è molto diffusa l’idea che questo tipo di attacco sia uno strumento legittimo per segnalare, denunciare e contestare.
In realtà a seconda del tipo di “mail bombing” si possono configurare due diverse fattispecie di reato, previste dal nostro codice penale:

art. 635 bis cp: Danneggiamento di sistemi informatici e telematici.
art. 617 quarter cp: Intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche.
Per valutare se le condotte integrino i reati sopra menzionati, sarà determinante verificare se il mail bombing è stato compiuto con dolo, ovvero con l’intento di bloccare la casella di posta, o al solo scopo di fare segnalazioni o presentare legittime richieste, senza cioè che i mittenti siano stati istigati a danneggiare il destinatario

fonte: Ministero della Giustizia
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CONTINUA LA NOTA DELLE ASSOCIAZIONI

La Regione Abruzzo ha preso una decisione che ha indignato non solo i cittadini abruzzesi, ma quelli di tutta Italia. La delibera di Giunta regionale n. 509 dell’8 agosto 2024, ha infatti approvato l’abbattimento di 469 cervi in due aree dell’aquilano, una scelta difficilmente comprensibile dato che il numero di cervi presenti sul territorio non giustifica una simile strage delegata ai cacciatori che si occuperanno così della gestione di tale specie selvatica sul territorio.

A seguito della decisione presa dalla Giunta regionale, LNDC Animal Protection e Rete dei Santuari si sono unite per dare battaglia legale, in ogni sede preposta, alla Regione Abruzzo. 

“Abbiamo scritto una lettera indirizzata al Presidente Marco Marsilio (Link alla lettera https://www.lndcanimalprotection.org/le-nostre-azioni/lettera-aperta-alla-regione-abruzzo-relativa-al-prelievo-dei-cervi/) per chiedergli di fare un passo indietro, di sospendere la delibera e aprire il confronto a un tavolo tecnico per la gestione faunistica dei cervi utile a contenere i danni, evitare incidenti stradali e garantire la presenza di tali esemplari che sono un vero e proprio simbolo dell’Abruzzo. Abbiamo espresso a chiare parole la nostra indignazione per il fatto che i cacciatori assegnatari dei capi da uccidere dovranno versare un contributo economico, un premio, all’Ambito Territoriale di Caccia (ATC) di riferimento basato su tariffe che cambiano in base all’età e al sesso degli animali abbattuti e alla provenienza del cacciatore. Un esempio? 50 Euro per un cucciolo di cervo trucidato sotto l’anno di età, 100 euro per una femmina, 150 euro per un maschio giovane e 250 euro per un maschio adulto, fino ad arrivare a 600 Euro. Questi soldi andranno agli ATC, quindi agli Ambiti territoriali di caccia, gestiti dai cacciatori stessi. Ci opporremmo con tutte le nostre forze a una tale crudeltà perpetrata ai danni dei cervi, ci teniamo a ribadire che si tratta di un piano di gestione ingiusto, utile a soddisfare la lobby venatoria, ma inadatto a trovare soluzioni concrete e a lungo termine per soddisfare le esigenze degli agricoltori che lamentano danni causati alle colture. Ci sono ben altre soluzioni, meno sbrigative e più rispettose della vita di tutti”, dichiarano LNDC Animal Protection e Rete dei Santuari Liberi in Italia.

Le Associazioni chiamano a raccolta anche i cittadini, sollecitandoli a scrivere alla Regione Abruzzo per esprimere il proprio dissenso e chiedere al Presidente Marsilio di fare un passo indietro, ritirare la delibera e valutare insieme soluzioni alternative a lungo termine in un’ottica di rispetto per la vita di questi animali e della volontà di tutti i cittadini, non solo quella di agricoltori e cacciatori. Le associazioni invitano tutti i cittadini a fare sentire la propria voce attraverso l'iniziativa di "mailbombing" scrivendo alla Regione Abruzzo, tutte le informazioni sul sito LNDC Animal protection. 

 

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