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ico title sx In giro per Teramo in bici, fora 3 volte. Lettera aperta di una cittadina: «A che serve il Pums?» ico title dx

Attualità
Cronaca

"Sono a favore della mobilità sostenibile ma a cosa serve adottare un piano con gli asfalti in queste condizioni?"

"Voglio girare per la mia città in bicicletta. Voglio essere tra quelli che contribuiscono a ridurre l'uso delle auto. Mi piace sperimentare il centro in bici, d'estate, d'inverno, mi muovo molto più liberamente e non devo preoccuparmi di trovare parcheggio. Faccio questa premessa per far capire come vivo la città e che quello che ho intenzione di raccontare e dire prescinde da attacchi sterili". A iniziare questa lettera aperta destinata soprattutto all'amministrazione comunale è una cittadina che ci racconta esasperata di tre episodi in cui ha avuto necessità di cambiare la ruota della bicicletta a causa delle condizioni delle strade comunali.

"Ho sentito a lungo parlare del pums e sinceramente l'idea non mi dispiace, proprio in virtù di quella che è stata la mia premessa. Sarebbe bello se tutti potessimo spostarci in bici o in monopattino, considerando sempre l'età di ognuno, le condizioni fisiche, la via di residenza. Immagino che salire a Colleparco ad esempio non sia così semplice. Ma non posso fare a meno di chiedermi come è possibile cadere nella lapalissiana contraddizione di voler incentivare all'uso di questi mezzi quando non si garantisce la condizione primaria e propedeutica: lo stato ottimale degli asfalti. È la terza volta, ripeto, la terza volta in quattro mesi che mi trovo costretta a farmi venire a prendere, caricare la bicicletta e cambiare interamente la ruota, pagando ogni volta 40 euro, per via delle strade totalmente dissestate. Posso dire anche esattamente dove si sono verificati i vari episodi: il primo proprio di fronte alla scuola Noè Lucidi. Salivo verso la rotonda di porta Madonna, lì dove ci sono gli stalli bianchi a tempo e dove la corsia si restringe per via dello spartitraffico. La seconda volta è capitato lungo viale Cavour, la terza e ultima volta a circonvallazione Ragusa, nei pressi della Asl (che mi permetto di dire ironicamente non dovrebbe essere un luogo difficile da raggiungere visto che lì si trova la sede del distretto sanitario). A prescindere quindi dalle polemiche che ho ascoltato con interesse da parte della politica, dei residenti e dei commercianti del centro storico direttamente interessati dal nuovo piano urbano di mobilità sostenibile, mi chiedo cosa c'è di mobilità sostenibile se poi si è costretti a fare gli slalom tra buche e tombini voraginosi pregando di non rimanere nuovamente a piedi. Ho visto i nuovi asfalti dietro alla stazione, lungo via dell'Aeroporto e sono stati una benedizione. Ho letto e sentito del nuovo piano asfalti che dovrebbe partire a settembre. Mi auguro vivamente che nel momento in cui Teramo avrà il suo pums, l'Amministrazione avrà ben preparato la città affinché i cittadini possano goderne piuttosto che imprecarne".

Il tema del pums è stato affrontato l'ultima volta nella seduta del question time del consiglio comunale che si è tenuta ieri, 2 agosto, quando il consigliere Rabbuffo ha chiesto delucidazioni all'assessore Filipponi in merito allo stato dell'arte. La Mic Hub, l'azienda che si occupa di redarre il piano, ha consegnato pochi giorni fa i pareri sulle numerose osservazioni pervenute in merito alla bozza, che ora sono al vaglio degli uffici tecnici. Si tornerà poi in commissione, prima dell'adozione che avverrà in consiglio comunale. 

 

(Le immagini sono state inviate con la lettera aperta, come riferimento dei luoghi in cui si sono verificati gli espisodi. Si specifica che sono riprese da Google Maps, datate aprile 2023)

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