Crisi idrica. Aca approva il bilancio: situazione acqua simile al 2007 
Ecco le misure messe in campo dall'azienda per fronteggiare le emergenze
Nell'assemblea di ieri di approvazione del bilancio di Aca Spa, la società che si occupa del servizio idrico nella provincia di Pescara e in parte delle province di Chieti e Teramo, la presidente Giovanna Brandelli ha rendicontato «le misure intraprese per la gestione della crisi idrica, che è paragonabile a quella del 2007, fra lavori fatti dal 2016 a oggi, compresi undici chilometri di sostituzione reti solo nel 2023, cantieri in corso per 38 milioni di euro per il rifacimento dell'adduttrice Giardino e la digitalizzazione delle reti, 47 milioni di progetti finanziabili dal Pniissi e lo studio per la riattivazione del potabilizzatore Campo Pozzi Vomano».
"Fra pochi giorni - si legge nella nota diffusa dalla società - l'attivazione del secondo pozzo di emergenza di Bussi che ci consentirà di incrementare 50 litri/secondo la dotazione idrica in distribuzione. Le misure per fronteggiare l'emergenza: disponibilità di personale e mezzi h 24, soccorso idrico con autobotti, comunicazione istituzionale e social dei programmi di turnazioni, informazione ai sindaci in tempo reale, e ancora un invito a fare rete per fermare l'emorragia di acqua potabile per qualsiasi utilizzo".
Per quanto riguarda il bilancio, è stato approvato all'unanimità: cinque milioni di utile di esercizio ante imposte, valore della produzione 75 milioni, 88 milioni di attivo fra incassi correnti, recupero crediti e entrate a titolo di finanziamento, 12 milioni gli investimenti solo in conto Aca oltre alle fonti Masterplan, Sblocca Italia e Pnrr, 3,5 milioni di restituzione ai soci, mantenendo fisso il costo del personale a 11 milioni di euro e riducendo di 10 milioni i crediti su clienti e di 6 milioni i costi di produzione. Nessun indebitamento bancario. Lo fa sapere, in una nota, la stessa società.
