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ico title sx Mucillagine e prodotto ittico: abbiamo parlato con chi lavora sul campo ogni giorno ico title dx

Attualità
Cronaca

Nel confronto esce fuori che i punti da tenere sotto osservazione sono diversi

Il fenomeno mucillagine, che ricordiamo è quella patina che si crea soprattutto sulla superficie marina composta da materiali organici in cui è possibile trovare zooplancton, fitoplancton, alghe, batteri, funghi, protozoi e che sta comparendo nell’Adriatico ormai quotidianamente in maniera più o meno vistosa in base alle correnti marine, ha fatto sì che ci si ponesse il quesito se anche il pesce che finisce sulle tavole risente in qualche modo della situazione.

Abbiamo per questo deciso di interpellare chi sul campo ci lavora quotidianamente, i pescatori, chiedendo loro come stanno affrontando la vicenda e se riscontrano problemi in merito.

La riposta che riceviamo è netta. Dipende.

Bisogna fare una distinzione tra la “pesca a strascico” in cui le reti posso essere calate e risalite in barca facilmente e in questo caso la pesca ne risulta meno inficiata dal momento che la mucillagine, una volta attaccatasi alle reti crea sì un collante che ostruisce i fori ma una volta che si genera tale tipo di problematica, i mezzi da pesca vengono ritirati, puliti e rimessi in mare, anche se tale operazioni, ci fa sapere un pescatore, fanno perdere 1 o 2 pescati ogni due giorni.

La modalità a “rete fissa”, come suggerisce il termine, è quella che invece accusa di più il problema. Tale tipo di pratica usa infatti reti che, una volta in mare, restano ferme per parecchio tempo, in attesa che le prede stesse finiscano per rimanere intrappolate. Viene da sé che qui, il collante che crea la mucillagine, rende più difficoltoso poter riportare molto prodotto a riva.

Detto ciò, ci siamo confrontati poi con un ristoratore, Valerio Di Mattia, proprietario del ristorante di pesce “Il Palmizio” ad Alba Adriatica nonché presidente della Fiepet-Confesercenti della provincia di Teramo, per capire come gestisce il lavoro chi la materia prima la tratta per i clienti.

Di Mattia ci risponde che in merito alla vicenda: “Possiamo dire che nella ristorazione specializzata sul pescato locale al momento non si riscontrano problemi che incidono sulla qualità del servizio. Il pescato c’è e di ottimo livello ma portarlo a terra costa molta più fatica. Anche i prezzi del prodotto non sono aumentati, probabilmente perché la stagione turistica non è delle migliori per cui la materia prima che serviamo ai nostri clienti non scarseggia e ciò permette di calmierare i prezzi sia per le persone che vengono nei nostri locali ma anche per noi ristoratori”.

Daniele Piersanti

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