Il 5 luglio il NIL aveva portato a galla lo sfruttamento di alcuni lavoratori, minacciati e senza permesso di soggiorno
Sfruttavano alcuni lavoratori senza permesso di soggiorno, dopo averli reperiti online, costringendoli a turni estenuanti, a vivere in una roulotte vicino a una stalla senza acqua, luce e servizi igienici, pagandoli 500euro al mese e minacciandoli di rimpatrio. Il 5 luglio il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Teramo, all'esito di numerose indagini, aveva fatto emergere un caso di caporalato in capo a madre e figlio, rispettivamente titolare e coordinatore di un'azienda, che aveva portato agli arresti domiciliari per il figlio e al divieto di dimora nel comune di Teramo per la madre.
Nel proseguo delle indagini il NIL ha dato esecuzione alla nuova misura cautelare degli arresti domiciliari anche nei confronti della titolare dell’azienda agricola, la madre.
L’aggravamento della misura è stato deciso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Teramo, a seguito di ripetute violazioni da parte dell’indagata del divieto di dimora, così come puntualmente segnalato dal NIL e dalla Stazione Carabinieri di San Nicolò a Tordino.