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ico title sx Teramo. Il nuovo ospedale sarà a Villa Mosca. Di I o II livello? Per Marsilio domanda stupida ico title dx

Attualità
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"Nessun ospedale delle Barbie", spiega la Regione, "Sarà invece un bosco orizzontale"

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Ufficializzato formalmente l'indirizzo della Regione Abruzzo per la realizzazione del nuovo ospedale di Teramo a Villa Mosca; si procederà ora con lo studio di fattibilità da parte della Asl, per il quale il direttore generale Di Giosia ha annunciato già il sostegno da parte di Cassa depositi e prestiti; terminato lo studio si conoscerà l'importo delle risorse da stanziare; la Regione si occuperà di reperirle, il presidente della V commissione salute Paolo Gatti, a cui è stata affidata la supervisione, ha fatto riferimento alle molteplici vie percorribili, come l'Inail, un mutuo, Cassa depositi e prestiti; non sarà «l'ospedale di Barbie» (vd la conferenza del presidente commissione vigilanza Sandro Mariani) ma un «bosco orizzontale» come lo ha definito lo stesso Gatti; non sarà realizzato in brevissimo tempo, «inutile fare falsi annunci» ha detto ancora Gatti, ci vorrà del tempo, anni, ma l'importante è iniziare perché sarà l'ospedale di tutta la comunità. 

Alla domanda poi se si tratterà quindi di un ospedale di I o II livello, il presidente Marsilio risponde: «Questa è la classica domandina da stupido che viene costantemente fatta, si tratta prima di tutto di un ospedale, poi quanti e quali servizi ci saranno dipende dall'organizzazione della sanità. La tematica su questa divisione I o II  livello appartiene al dl del ministro Lorenzin, che si sta ripensando. Per quando sarà pronto l'ospedale, non sappiamo nemmeno se esisterà ancora il decreto e di conseguenza le classificazioni. Noi lo stiamo facendo, potrà contenere il massimo degli standard possibili e con l'attuale rete ospedaliera approvata dalla Regione, sarà un DEA funzionale di II livello associato all'ospedale dell'Aquila».

Questo è il contenuto della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina al Mazzini di Teramo, alla presenza dei vertici della Regione Abruzzo, il Presidente Marsilio, l'Assessore Verì, il Presidente della V commissione salute Gatti, insieme al dg della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia. Prima di iniziare si è verificato anche un episodio di denuncia verbale da parte di un paziente, che affacciato a una finestra ha urlato contro la Regione la tragicità delle liste d'attesa.

 

LA CONFERENZA :


“Prendendo atto dalle determinazioni assunte dal Comune di Teramo lo scorso 4 aprile, nelle quali è stata ufficializzata la volontà di realizzare il nuovo ospedale a Villa  Mosca, - ha esordito il presidente Marsilio - possiamo finalmente dare il via alle attività di progettazione del nuovo nosocomio che, quindi, sorgerà nel sito storico. Mi preme sottolineare, però, - ha aggiunto Marsilio - che questa fase di discussione e di riflessione è culminata nel cambiamento di indirizzo da parte del Comune di Teramo con un passaggio che ha comportato un allungamento dei tempi determinando anche la riduzione della quota di finanziamento attualmente disponibile e la necessità, quindi, di reperire nuove risorse. A tal proposito,- ha proseguito-  voglio però rassicurare che la interlocuzione relativa ai finanziamenti sia con il Ministro Schillaci che con il professor Cicchetti, che ho già sentito su questi temi, è stata e sarà sempre molto costante e costruttiva e c'è piena disponibilità. La verità è che affinché il Ministero possa finanziare un progetto, è che il progetto esista”.
“In particolare, - ha spiegato poi - non può passare senza replica puntuale al sindaco di Teramo il fatto che la Regione debba fornire risposte imputandoci mesi di ritardo rispetto alle decisioni da assumere. Al sindaco D’Alberto ricordo che, nello scorso mese di aprile, quando lui ha scritto l'ultima volta notificandoci che finalmente il Comune di Teramo aveva assunto una decisione, la Giunta regionale non era ancora costituita. Molti ricorderanno anche che più volte abbiamo sollecitato il Consiglio Comunale e il Sindaco ad assumere una decisione. Poi quando ad ottobre scorso, il Consiglio Comunale si è finalmente riunito, ha preso una decisione condizionata agli esiti dei lavori di una Commissione. Gli esiti sono arrivati solo ad aprile scorso ed a noi sono stati notificati ai primi di aprile. Perciò- ha confermato- la Regione non ha perso un solo giorno di tempo, anche perché dopo la notifica delle scelta del sito, credo che sia doveroso da parte della Asl che ha l’onere di realizzare questo progetto, ma anche da parte dell’assessore e della nuova giunta fare anche i necessari approfondimenti istruttori per capire se quell'indirizzo si può seguire tecnicamente e con quale strada”.
L’assessore Verì, dal canto suo, ha sottolineato che “questo, più che storico, è un giorno importante perché contestualizza tutto il lavoro svolto negli anni precedenti. Il presidente Marsilio - ha continuato - ha elencato tutti gli atti che la precedente giunta, ma soprattutto l'attuale amministrazione comunale, ha messo in atto. È vero che, in relazione alle altre aziende sanitarie, riguardo alla realizzazione degli ospedali, siamo riusciti a sbloccare in breve tempo un procedimento fermo da anni, da più di 24 anni. E stava accadendo la stessa cosa a Teramo. Stava accadendo per via di questi conflitti, - ha chiarito l’assessore- cioè per il fatto di non volersi assumere le proprie responsabilità rispetto ad una scelta importante come quella della localizzazione di un presidio importantissimo per la Asl di Teramo. Noi come Giunta abbiamo individuato ed erogato fondi per investimenti, fondi per il personale, abbiamo assegnato risorse per l’acquisto di importanti apparecchiature sanitarie e oggi questo presidio ha tutti i requisiti per essere un presidio ospedaliero con funzioni di secondo livello, un presidio ospedaliero hub in una rete regionale importante. Non dimentichiamo - ha aggiunto- che tutte le risorse assegnate sono risorse aggiunte in maniera esponenziale rispetto a quelle che la precedente Giunta regionale aveva assegnato.  Adesso sta a noi, dopo che il Comune ha deciso il sito, portare avanti il percorso nel più breve tempo possibile. È assurdo leggere che questa Giunta si tiri indietro rispetto ad un incremento di risorse, incremento che peraltro è stato già deliberato nel momento in cui noi avevamo a disposizione 41 milioni di euro”

Maurizio Di Giosia: “Per l’azienda sanitaria di Teramo questo è un momento importante. Come in più occasioni ho avuto modo di dire, la realizzazione di un ospedale nuovo altamente tecnologico è imprescindibile per il futuro della sanità teramana e per garantire cure di elevato standard clinico-assistenziale ai nostri concittadini.
Il dibattito in città, con un confronto dialettico a cui la Asl non si è mai sottratta, ha portato a scegliere l’area di Villa Mosca per il nuovo ospedale. La nostra prima scelta non era questa, come voi ben ricorderete: l’area di Piano d’Accio aveva tutti i requisiti per la realizzazione di un ospedale con standard di altissimo livello. E nel contempo il “Mazzini” l’avremmo destinato a polo della sanità sul territorio.
Ma la necessità di non perdere i fondi a disposizione e ancor più quella di assicurare in tempi ragionevoli un salto di qualità che solo una struttura moderna può assicurare alla sanità teramana, ci hanno portato a rivedere la progettualità iniziale, alla luce di quanto deciso in consiglio comunale. Ovviamente avremo caratteristiche diverse dei percorsi e della struttura sanitaria stessa, ma certamente la realizzeremo nel miglior modo possibile.
Costruiremo il nuovo ospedale secondo i criteri emersi dal convegno scientifico di livello nazionale da noi  organizzato proprio qui a Teramo nel gennaio scorso, intitolato “Ospedale del futuro: flessibile, tecnologico, sostenibile: I modelli organizzativi”.
Un importante momento di riflessione a cui hanno partecipato personaggi della caratura di Domenico Mantoan, direttore generale Agenas e Americo Cicchetti, direttore generale della Programmazione sanitaria del ministero della Salute, solo per citarne alcuni degli esperti di livello nazionale intervenuti.
I tre requisiti che ho appena citato, cioè flessibile, tecnologico, sostenibile sono  imprescindibili per l’ospedale del futuro al pari dei nuovi modelli organizzativi. 
L’ospedale del futuro sarà per intensità di cure.  Si tratta di un  modello organizzativo che porta con sé un importante cambiamento. Una nuova  filosofia organizzativa che riconosce la diversità del paziente in termini di complessità del quadro clinico e dell’assistenza erogata. In questo tipo di organizzazione i bisogni dei malati assumono un ruolo centrale: ciò significa che i pazienti non vengono raggruppati per disciplina medica ma per intensità di bisogno, ovvero che pazienti con bisogni assistenziali sovrapponibili sono curati in aree omogenee.
La struttura inoltre sarà flessibile, in grado di adattarsi   alle nuove situazioni che ci riserverà il futuro, sia per quanto riguarda le patologie che le tecnologie.  
Ecco dunque che veniamo alla necessità di una continua innovazione della tecnologia. Quest’ultima migliora notevolmente la sicurezza del paziente e l’accuratezza del trattamento, l’efficienza organizzativa e infine riduce anche i costi. Il nostro nuovo ospedale sarà altamente tecnologico.
Un altro aspetto da sottolineare è che l’assistenza e il ricovero in ospedale saranno riservati alle malattie gravi acute, che richiedano assistenza intensiva o chirurgia d’urgenza. Sarà un luogo di cura delle acuzie, che si appoggia solidamente alle attività territoriali che promuovono la continuità assistenziale. E qui si apre tutta la partita della rivoluzione dell’assistenza territoriale prevista dal Dm 77 e dal Pnrr.
L’ospedale, in definitiva, in una visione integrata al territorio, rappresenta uno dei nodi strategici di una rete ospedaliera connessa all’altrettanto importante rete dei servizi territoriali”.

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