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ico title sx Teramo. La denuncia dei cavatori: «Crisi di materie prime del complesso degli inerti» ico title dx

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L'allarme lanciato dal presidente dell’Associazione Cavatori Teramani, Aldo Di Carlo

"Gentili rappresentati delle organizzazioni datoriali e sindacali di categoria,
vogliamo porre alla vostra attenzione le oggettive difficoltà delle imprese del comparto lapideo estrattivo della provincia di Teramo a far fronte alla crescente domanda di inerti sia nell’ambito dei prodotti derivati dalla lavorazione primaria destinati alla fornitura e posa in opera sia alla filiera dei prodotti per costruzione quali calcestruzzo, cemento e asfalto.
Un tanto è determinato dal quadro della capacità residua dei giacimenti disponibili in ambito provinciale la cui riserva, già limitata nelle previsioni programmatiche pre-covid a meno del 25% nel 2020 come risultante dalle analisi preliminari del PRAE di cui alla DGR 683/2018, viene concretamente a ridursi a seguito dell’incremento della domanda determinato dai lavori della ricostruzione, dalla cantierizzazione delle opere previste dal PNRR e dal Fondo Complementare Sisma 2009 e 2016 oltre che alla riduzione dei siti estrattivi attivi in ambito regionale passati dai 247 del 2015 ai 97 del 2021 di cui produttivi solo 69 come si evince dalla statistica mineraria ISTAT.
                       
Lo scenario attuale pregiudica la possibilità delle imprese di categoria di dare un’adeguata risposta alla domanda di materia prima del mercato coerente con i tempi di realizzazione degli interventi previsti dal PNRR, scenario della filiera delle costruzioni che opera nel nostro territorio in un contesto, come riconosciuto dalla struttura del Commissario per la Ricostruzione, che vede significative conseguenze sul fronte occupazionale e sulla tenuta socioeconomica determinate anche dal conflitto Russo-Ucraino tali da essere presupposto dell’intervento pubblico non solo per le infrastrutture ma anche per il sostegno al tessuto economico e produttivo.

Gli attuali tempi e modalità procedimentali, l’assetto normativo di riferimento e la sua interpretazione incoerente con la direzione di sviluppo dettata dal Governo e dal legislatore statale – da ultimo con il riconoscimento dei nostri territori quali Zona Economica Speciale-, delineano un pesante quadro d’incertezza sui tempi e possibilità concrete di assicurare forniture adeguate con riflessi notevoli sui prezzi medi di mercato ed effettiva disponibilità dei prodotti derivanti sia dalla lavorazione primaria (inerti) che secondaria ( calcestruzzo, asfalto, cemento).

Si ritiene necessaria una adeguata rappresentazione dello scenario in cui versa la filiera del costruzioni da parte delle organizzazioni rappresentative del mondo dell’imprese e dei lavoratori del settore alle Istituzioni al fine di delineare un percorso serio e concreto volto ad assicurare il raggiungimento degli obiettivi del PNRR e della Programmazione nazionale e regionale che interessa la nostra provincia e la nostra regione al fine di salvaguardare il tessuto socio-economico delle imprese del comparto consentendo alle stesse di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali e di porre in essere gli investimenti necessari per far fronte alle esigenze del mercato.

Certo di trovare adeguata sensibilità su un tema di elevata criticità per il comparto rappresentato da codeste organizzazioni datoriali e sindacali, l’occasione è gradita per porgere i migliori saluti, in attesa di urgente e sollecito riscontro".

Il Presidente Aldo Di Carlo

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