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ico title sx Silvi. Fu ucciso davanti al night: il giudice rigetta il patteggiamento per il gestore ico title dx

Attualità
Cronaca

Il 23 settembre inizia il processo davanti alla Corte d'assise

Era stato chiesto il patteggiamento per Pietro Mercurio, il 65enne originario di Sant’Antonio Abate, nel napoletano, e per il fratello Alfonso, coinvolti nel processo per la morte di Marco Monti, il 51enne di Città Sant’Angelo travolto da un’auto nell’aprile 2022 a Silvi, davanti al night club Zeus. Nell'udienza di oggi il giudice Roberto Veneziano ha però rigettato l'istanza di rito alternativo presentata dall'avvocato Alfredo Scaccia, che potrà comunque essere proposta di nuovo in prima udienza davanti alla Corte d'assise il 23 settembre. Alla base del rifiuto la trasgressione del Mercurio, seppur come sostiene il difensore Scaccia «in buona fede», della misura cautelare: «Le motivazioni del giudice sono condivisibili. Rettificheremo il tiro nella prossima udienza».

Nelle sue dichiarazioni spontaneee Pietro Mercurio, gestore dell'attività, ha escluso di aver spinto la vittima, affermando invece di essere stato aggredito e che, nel divincolarsi, il Monti ha perso l'equilibrio cadendo sul manto stradale perché in stato d'ebbrezza. Versione confermata anche da una testimone, una delle ragazze del night. Quanto all'accusa di sfruttamento della prostituzione la stessa ha dichiarato che il gestore era ignaro del comportamento delle ragazze. 

In capo a Pietro Mercurio pendono 7 capi di accusa che vanno dall’omicidio preterintenzionale alle percosse, dalle lesioni personali alle minacce, dall’intralcio alla giustizia alla cessione di sostanze stupefacenti, fino all’induzione e allo sfruttamento della prostituzione. Secondo l'accusa del pm Laura Colica, la vittima venne spintonata in strada da Pietro Mercurio al termine di una lite nata per una ballerina del locale. Finì sulla strada e il conducente della vettura non riuscì a evitare l'impatto. I familiari di Monti sono rappresentati dall'avvocato Enzo Di Lodovico.

Il giudice ha rinviato a giudizio gli altri cinque indagati, tra cui l'uomo alla guida della vettura che investì Monti accusato di omicidio stradale, oltre a dipendenti del locale, camerieri e cassiera, accusati di sfruttamento della prostituzione. 

 

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