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ico title sx Verrà trasferito a Teramo il comandante che ha firmato con la penna il volto di una carabiniera ico title dx

Attualità
Cronaca

Dopo l'umiliazione aveva divulgato la foto su alcune chat. Sindacati indignati: "Il trasferimento è un premio"

Verrà trasferito a Teramo il capitano dei carabinieri di Pavullo accusato di avere scritto sulla fronte di una carabiniera di 21 anni, sua sottoposta, con la penna: «Visto, il capitano» e di aver poi divulgato la foto su alcune chat. Nei suoi confronti, dopo la bufera e la dura reazione dei sindacati, il comando generale ha avviato un’indagine interna e ne ha disposto il trasferimento a Teramo. 
Una decisione che i sindacati definiscono «un premio», «troppo magnanime» e «incoerente». Mentre, dall’altra parte, il comando generale parla di «vincoli dettati dal dovere giuridico di garantire il completamento degli obblighi di comando» e sottolinea come, nella decisione, si sia dovuto tenere conto anche del reimpiego della coniuge del militare, anch’essa nell’Arma.

«Non possiamo tacere di fronte alla decisione “incomprensibile” di premiare colui che ha commesso tale atto, trasferendolo ad assumere nuove responsabilità di comando della compagnia carabinieri di Teramo. Questa decisione, oltre a essere moralmente discutibile, trasmette un messaggio distorto che mina la fiducia nell'istituzione e nel suo impegno per la tutela di tutti i suoi membri.
Unarma chiede che vengano prese misure immediate e decisive per condannare questo comportamento e assicurare che simili episodi non abbiano mai più luogo all'interno delle forze dell'ordine», dichiara Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma. Ma sono in realtà in tantissimi a scagliarsi contro la decisione. 

Il comando generale dei carabinieri ha replicato: «Nel sottolineare che la tematica esula dalle competenze attribuite ai sindacati militari per espressa previsione di legge, si evidenzia che il merito delle determinazioni assunte discende da vincoli dettati dal dovere giuridico di garantire il completamento degli obblighi di comando previsti per il grado. Il provvedimento ha contemperato anche le esigenze familiari dell'interessato, considerato che nel caso specifico vi è l'ulteriore obbligo di reimpiego del coniuge dello stesso, anch’essa militare dell'Arma. Alle iniziative assunte sul piano dell'impiego, si affiancano i rigorosi accertamenti in atto sul piano disciplinare e su quello penale, questi ultimi su delega dell'Autorità giudiziaria militare, informata nell'immediatezza».

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