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ico title sx Corropoli: vandalizzata la Badia di Santa Maria in Mejulano ico title dx

Attualità
Cronaca

Danni stimati per 300mila euro

È notizia recente l’ennesimo atto vandalico alla Badia di Santa Maria in Mejulano di Corropoli, con un danno stimato di 300.000 euro. Chi vi scrive ha avuto l’onore di frequentare il liceo che aveva sede presso questo gioiello storico, affascinante con la sua bellezza intramontabile e la sua ricca storia, immerso tra le verdi colline della Val Vibrata. La scuola è stata l'ultima funzione a cui è stato destinato questo luogo dalla storia millenaria.

Le radici della Badia risalgono al periodo medievale. Sebbene non sia nota una data precisa per l'inizio dei lavori di costruzione, essa sembra risalire a prima dell’anno Mille, quando alcuni monaci Benedettini decisero di edificare una chiesa consacrata alla Madonna sul luogo dove, in epoca romana, sorgeva un tempio dedicato alla Dea Flora. Oltre alla chiesa, i monaci edificarono anche il loro monastero, che successivamente passò ai monaci Celestini. Durante il periodo celestiniano, il monastero visse uno dei suoi massimi splendori, venendo elevato al rango di Badia.

Con il passare dei secoli e i cambiamenti sociali ed economici, la Badia perse gradualmente il suo antico prestigio. Con l’entrata in vigore delle leggi napoleoniche sulla soppressione dei conventi, i monaci Celestini furono allontanati. Inizialmente adibita a uso militare, la Badia fu utilizzata come campo profughi durante la Prima Guerra Mondiale e come campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel secondo dopoguerra, la Badia fu trasformata in Preventorio Antitubercolare, dando inizio a un periodo di lenta ripresa. Tuttavia, l'applicazione della legge sulla soppressione degli enti inutili decretò la chiusura del Preventorio e l'inizio dell’abbandono della Badia.

A partire dagli anni Novanta, grazie ai lavori di restauro, è stato possibile riportare la Badia al suo antico splendore, restituendole il meritato valore culturale. Nel 2006, divenne sede del Liceo Scientifico-Aeronautico “Gabriele D’Annunzio”, favorendo la riqualificazione di un edificio staccato che venne adibito a convitto per gli studenti. Purtroppo, dopo appena dieci anni dall'inaugurazione della scuola, un importante sisma rese la Badia inagibile. La scuola fu temporaneamente trasferita in un edificio nella vicina località di Ripoli, ma dopo qualche anno chiuse definitivamente i battenti. Venuta meno la sua funzione di edificio scolastico e complice il passare del tempo, la Badia è tornata ad essere preda dei vandali.

Nonostante abbia conseguito il diploma oltre dieci anni fa, il ricordo di quella maestosa struttura e degli anni di serenità e spensieratezza che vi ho trascorso è più vivo che mai. All'epoca, la giovinezza e le sfide scolastiche probabilmente non mi permisero di apprezzare appieno l'importanza e il valore della Badia. Come spesso accade, non si riconosce il vero valore di ciò che si ha finché non lo si perde.

Durante il mio ultimo giorno di scuola, nel campo da calcio di fronte alla Badia, uno striscione realizzato da un manipolo di studenti delleclassi quinte, che si apprestavano a sostenere la maturità, recitava: “Con voi i migliori anni della nostra vita… grazie!”. Mi piace pensare che tra i destinatari di quel messaggio, oltre ai compagni di classe, ai docenti e al personale ATA, ci fosse anche lei: la Badia.

Oggi, come in passato, la Badia rappresenta un punto di riferimento per la comunità vibratiana. A testimonianza del suo valore, la Badia è uno dei luoghi principali del racconto “Miserere” dello storico controguerrese Matteo Di Natale, vincitore della prima edizione del concorso letterario “Parole D’Archivio”. Questo inestimabile patrimonio, a causa di varie vicissitudini, è momentaneamente inutilizzato. Il mio sincero augurio è che la Badia non venga dimenticata e che possa presto ritornare ai suoi antichi splendori, diventando nuovamente un luogo capace di arricchire la vita di chi la frequenta, proprio come recitava quel vecchio striscione.

 

Andrea Di Antonio

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