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ico title sx Parla la sorella di Coclite, morto nel crollo di Firenze: “Non c’è più per errore di qualcuno” ico title dx

Attualità
Cronaca

"Chiediamo giustizia e non ne abbiamo ricevuta"

Sono passati due mesi dal crollo dell'Esselunga in costruzione a Firenze, dove perse la vita anche un teramano originario di Montorio al Vomano, il 60enne Luigi Coclite. L'uomo si trovava a lavorare nel cantiere dal momento che da tempo risiedeva in provincia di Livorno.

Oggi, come riporta l'ANSA, torna a parlare la sorella di Coclite che chiede giustizia per il fratello oltre che commentare la tragica esplosione avvenuta nella centrale idroelettrica a Bologna il 9 aprile.

"La morte di mio fratello chiede giustizia, e per il momento non ne abbiamo ricevuta. Era un professionista, un mastro artigiano, che insegnava il lavoro agli operai più giovani: Luigi è morto per l'errore di qualcuno, e adesso pretendiamo la verità, dopo due mesi di silenzi e poco altro. Ho perso una parte di me. È stato un padre e un fratello, mi ha cresciuta". Così, in un'intervista a La Nazione di Firenze, Simonetta de Blank, sorella di Luigi Coclite, l'autotrasportatore 60enne morto il 16 febbraio scorso insieme ad altri quattro lavoratori nel crollo al cantiere dell'Esselunga di via Mariti a Firenze, parla dopo la tragedia di Suviana. "Non ho parole - aggiunge -, appena ho saputo della vicenda di Suviana ho subito pensato a mio fratello Luigi. I contesti, però, sono molto differenti, perché nel cantiere di via Mariti c'erano operai non preparati, che non dovevano neanche trovarsi lì. Resta il fatto che non si può continuare a morire sul lavoro". Quanto alla morte del fratello Luigi, che dall'Abruzzo era andato a vivere a Collesalvetti, vicino Livorno, de Blank ricorda: "Stavo aprendo il negozio quando mi chiamò la moglie di Luigi per darmi la brutta notizia. Sono momenti che non riesco a cancellare dalla mia mente, purtroppo. Immagino cosa stiano passando le madri, i figli, le mogli di quei poveri operai di Suviana. C'è impotenza, rabbia, ti chiedi 'perché?'. Ma non riesci a darti risposte valide, e fin'ora nessuno è riuscito a fornircene". 

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