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ico title sx Manicomio di Teramo, celebrata oggi la seconda giornata della memoria ico title dx

Attualità
Cronaca

Un'occasione per ricordare le sofferenze dei reclusi fino alla legge che stabilì la chiusura della struttura

Il 31 marzo 1998 è stato chiuso dopo 117 anni, con la legge Basaglia, il Manicomio di Sant'Antonio Abate di Teramo, uno dei più grandi e importanti ospedali psichiatrici dell’Italia centro-meridionale. Questa mattina si è tenuta a piazza Sant'Anna la celebrazione della seconda Giornata della memoria in occasione dell’anniversario della chiusura, organizzata dalle associazioni culturali Teramo Nostra e Amici Miei, con il patrocinio del Comune di Teramo. Un'occasione per ricordare la sofferenza legata alle strutture dei manicomi da parte delle persone recluse.

Cittadini e studenti si sono riuniti per prendere parte alla seconda Giornata della Memoria del manicomio di Teramo, per ricordare la sofferenza legata a quelle strutture da parte delle persone recluse. Presenti anche Francesco Saverio Moschetta, già Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Teramo, colui che chiuse da direttore il Manicomio; Annacarla Valeriano, autrice del progetto “Voci dal manicomio” avviato nel 2010 e basato sul recupero, la valorizzazione e la divulgazione delle memorie del manicomio Sant’Antonio Abate di Teramo, e dei volumi Ammalò di testa. Storie dal manicomio di Teramo (Donzelli, 2014) e Malacarne. Donne e manicomio nell’Italia fascista (Donzelli, 2017); Claudio Appicciafuoco, Presidente dell’associazione Amici Miei di San Nicolò a Tordino, Maria Pia Gramenzi di Teramo Nostra e Piero Chiarini, Presidente di Teramo Nostra, e il vicesindaco di Teramo Stefania Di Padova. Le voci narranti dell’attore Mauro Di Girolamo, dell’associazione culturale Spazio Tre e della scrittrice e poetessa Margherita Adduci, autrice di due raccolte, Le Cantate della Sacra Donnaccia (Il filo) ed I pazzi sono così sinceri (Il Mio Libro) e del romanzo Racconti di un’anonima (Affiori, 2024). Alla musica Ilenia Appicciafuoco e Antonio Gambacorta.

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