“Se non lascia la sua carica chiediamo al Sindaco di allontanarlo”
Il Presidente dell’Ente Porto di Giulianova, Valentino Ferrante è stato condannato in via definitiva per bancarotta fraudolenta distrattiva, un reato che demolisce ogni rapporto di fiducia fra chi lo commette e gli altri.
La sentenza della Suprema Corte di Cassazione, che condanna Ferrante per il gravissimo reato fallimentare, risale maggio 2021. Va, inoltre, ricordato che Valentino Ferrante è stato anche sospeso per sei mesi dall’Ordine professionale al quale è iscritto.
La vicenda che vede coinvolto il Presidente dell’Ente Porto apre una serie di sconcertanti interrogativi sulle ragioni per cui tutto è stato tenuto sotto silenzio per tutti questi anni.
La sentenza della Suprema Corte di Cassazione risale al maggio 2021. Tre anni trascorsi senza che né Valentino Ferrante, né il sindaco Costantini e la sua Giunta abbiano avvertito l’esigenza di darne notizia. Eppure, anche il gruppo consiliare de Il Cittadino Governante, in una seduta del consiglio comunale del 2021, dichiarò che la nomina di Ferrante era inopportuna vista la vicenda giudiziaria in cui era coinvolto per bancarotta fraudolenta. Niente è accaduto!
Hanno provato a tenere sotto silenzio una vicenda gravissima che ha inciso profondamente sull’affidamento e sulla credibilità del Presidente di un Ente Pubblico, rilevante sul piano dello sviluppo economico di Giulianova e gestore di ingenti fondi pubblici. Come sia possibile lasciare nelle mani di un condannato in via definitiva per bancarotta fraudolenta una istituzione strategica per la città come l’Ente Porto?
Costantini e Ferrante stesso parlino alla città, chiariscano i motivi del loro silenzio, dicano le ragioni per cui, mentre annunciavano ingenti risorse per lo sviluppo del Porto di Giulianova, tacevano sulla circostanza che quelle medesime risorse sarebbero state gestite da un condannato in via definitiva per bancarotta fraudolenta distrattiva.
A Ferrante non resta che dimettersi dalla presidenza dell’Ente Porto e a Costantini di allontanare al più presto il condannato dalle posizioni delicate che ricopre e chiedere scusa alla città e ai giuliesi.
NOS-NOI Giulianova