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ico title sx Pizzoferrato. Il sindaco annuncia sciopero della fame se non verrà riaperto l'Ufficio Postale ico title dx

Il primo cittadino lamenta la mancanza di risposte certe circa il destino della sede postale

Il sindaco di Pizzoferrato, dopo la chiusura dell’ufficio postale del piccolo paese in provincia di Chieti, chiusa da tre mesi per lavoro e senza una data certa di riapertura, ha annunciato lo sciopero della fame.

“Quella che doveva essere una innovazione è diventata per la Comunità di Pizzoferrato un vero dramma, dagli aspetti tragicomici – sottolinea – La vicenda ha inizio il 12 dicembre dello scorso anno, quando in pieno inverno, nel paese a 1.251 metri sul livello del mare viene annunciata la chiusura dell’Ufficio Postale per lavori. L’intervento si rendeva necessario per rendere più efficienti i servizi. Paradossalmente tanto efficiente da sospenderlo del tutto. In alternativa veniva indicato il paese vicino. Peccato che lo stesso è ancora altimetricamente più elevato. Ma evidentemente chi aveva deciso in tal senso, confidava nei cambiamenti climatici, ma non considerando gli aspetti civilistici”.

“Alla fine dell’anno hanno vari adempimenti – aggiunge Fagnilli – bollette, fiscalità varie, riscossioni e versamenti e il sindaco segnalava tempestivamente a Poste tali esigenze, appena appresa la notizia, ossia l’11 dicembre. La missiva di Comunicazione porta la data del 7/12, ma al Comune arrivava solo l’11/12. Il cronoprogramma lavori stimato in trenta giorni, motivo per il quale non veniva installato il container dell’Ufficio mobile, ritenuto necessario da Poste solo per interventi superiori ai 30 giorni. Trascorsi 30 giorni, il giorno antecedente la scadenza viene comunicato un nuovo ritardo. Altri trenta giorni. Pazienza. Doveva essere metà gennaio, sarà metà febbraio, tanto non è nevicato!”.

“A metà febbraio viene comunicato un nuovo ritardo. Altri 30 giorni. Riapertura prevista il 14 marzo nella Comunicazione al pubblico, il 15 marzo nella Comunicazione al Sindaco. Pur tra rumors accesi e coloriti armata di buona pazienza la Comunità rimaneva in paziente attesa. Sopraggiunta la data del 14 marzo e poi del 15 marzo, l’Ufficio postale di Pizzoferrato è ancora chiuso. Nelle tre missive di comunicazione al Municipio la locuzione ricorrente era ‘L’ufficio postale di Pizzoferrato riaprirà in data… salvo imprevisti di cui si darà tempestiva comunicazione a Lei e alla clientela'”.

“Oggi 15 marzo 2023 – rimarca iil primo cittadino – l’ufficio postale di Pizzoferrato è ancora chiuso e non vi è stata nessuna tempestiva comunicazione, non si sono rispettate le date comunicate per ben tre volte, non è stata individuata nessuna nuova data di riapertura. Ma quale progetto Polis.  Ci si esprime in greco e ci si comporta in italiano. Bene. Persa la fede pubblica,  persa ogni certezza, si precisa che si procede in autonomia secondo i propri  principi”.

“1) Si chiede l’immediata riapertura dell’ufficio postale; 2) Le scuse a tutti i cittadini che sono stati presi in giro circa i tempi, i modi e le forme della fattispecie.  3) La rimozione dei responsabili di tanto inutile disagio per la Comunità”.

“A tal fine si annuncia l’inizio dello sciopero della fame da parte le sindaco di Pizzoferrato, e se non dovesse bastare il ricorso a sit-in e manifestazioni davanti alle sedi di Poste italiane e nonché ad esposti volti ad accertare la violazione dell’articolo 340 c.p. per interruzione di pubblico servizio.  Il ricorso alla esemplare forma di protesta è volta a denunciare e reagire contro il pensiero che vuole Territori residuali, contro la ultramarginalità delle Comunità, la territorialità offesa declinata da servizi in disservizio e improvisionalismo”, conclude.

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