sabato 21 settembre 2024     +39.347.3268683     redazione@iltrafiletto.it
Il Trafiletto notizie su Teramo e Abruzzo in tempo reale

ico title sx Case Ater di via Adamoli, Azione: «L'Ater non vuole agire» ma sono già iniziati i lavori ico title dx

Attualità
Cronaca
Politica

Dal leader nazionale Calenda l'accusa di disinteresse e immobilismo, la Ceci risponde con i lavori già iniziati

Sono tante le occasioni in cui abbiamo attaccato l'operato dell'Ater. Abbiamo parlato di via Balzarini
QUI
QUI
QUI
QUI
QUI
QUI
e non ci dilunghiamo perché è sufficiente cercare sul nostro sito "via Balzarini" per leggere tutti i risultati;
abbiamo parlato di via Adamoli
QUI
QUI
QUI
QUI
e non ci dilunghiamo perché è sufficiente cercare sul nostro sito "via Adamoli" per leggere tutti i risultati;
abbiamo parlato di via Giovanni XXIII, di Colleatterrato in generale, di Putignano, di Giulianova ad esempio QUI, o QUI e potremmo andare avanti all'infinito. E anche quando non abbiamo scritto, abbiamo raccolto appelli da parte degli inquilini, cercando di aiutarli e di mediare per risolvere le problematiche. 

Ogni volta che abbiamo riscontrato la necessità di portare alla luce situazioni che dovevano essere attenzionate lo abbiamo fatto. Ma quando le case Ater della provincia di Teramo diventano l'ordine del giorno di onorevoli, ministri, ex premier, leader nazionali di partito, proprio a ridosso della campagna elettorale, è necessario fare alcune puntualizzazioni. 

Partendo dalla visita di Giuseppe Conte. Poco elegante ci è sembrato agghindare lo stabile delle case Ater di via Balzarini a quartier generale del Movimento 5 Stelle. Gli sfollati non sono una questione di partito. 

In quell'occasione si è presentata la presidente Maria Ceci che ha deciso, nel bene e nel male, di metterci la faccia, in un confronto aperto con l'ex premier, che non poteva toccare nel dettaglio l'excursus di quelle case e degli inquilini, perché di quelle case e di quegli inquilini Giuseppe Conte non poteva sapere nulla. 

Prima ancora era stata la volta di Carlo Calenda, onorevole e leader nazionale di Azione, scortato a Colleatterrato proprio dagli sfollati per verificare personalmente le condizioni degli appartamenti di via Adamoli, restituiti dopo i lavori di ricostruzione post sisma. In quell'occasione Calenda si era anche premurato di telefonare alla presidente Ceci, per sollecitare un intervento, rinviando al futuro ulteriori comunicazioni per verificare l'effettività dell'azione dell'Ater. 

È per questo che quando ieri ci è giunto il comunicato del leader di Azione, siamo rimasti un po' spiazzati: o è stato scritto senza sapere o è stato scritto a prescindere da ciò che si sa. "A quanto ci risulta sembrerebbe che sia il direttore tecnico dell'ATER che la presidente si rifiutino di certificare la non vivibilità di quelle case. È questo sarebbe inaccettabile perché quelle case sono invivibili", si legge nella nota di Azione, che annuncia poi un'interrogazione parlamentare sull'argomento. “Intendiamo presentare a breve un'interrogazione parlamentare, dopodiché andremo, anche a spese nostre, a verificare se ci sono gli estremi per sporgere una denuncia" 

Eppure: si è tenuto un tavolo tecnico in prefettura, insieme al comune di Teramo, con la programmazione di un sopralluogo; si è tenuto il sopralluogo che ha accertato la situazione dei singoli appartamenti; sono partiti i lavori il 1 marzo. 

"Delusi per la mancata telefonata che abbiamo apprezzato nella prima interlocuzione, ci sostituiamo ai suoi interlocutori per quegli aggiornamenti che avrebbero evitato a Calenda, ulteriori perdite di energia durante questa estenuante campagna elettorale", si legge nella risposta dell'Ater. "L'Ater ha effettuato un sopralluogo congiunto con gli inquilini, il direttore dei Lavori, il responsabile del cantiere e l'impresa edile. Sono stati convenuti dei lavori da effettuare con un preciso cronoprogramma. I lavori sono iniziati immediatamente nella giornata di Venerdì 1 Marzo. Non dobbiamo ricordare all'ex Ministro Calenda che la volontà della Azienda Territoriale per l'edilizia residenziale è stata sintetizzata durante l'incontro in Prefettura, dove siamo stati parte attiva nel mediare con l'impresa edile per evitare ogni ritardo nell'esecuzione dei lavori e qualsiasi rischio di contenzioso".

La situazione degli inquilini che hanno già subito la perdita di una propria casa per via del sisma e che oggi devono combattere la burocrazia e le lungaggini della ricostruzione, dovrebbe andare oltre gli interessi partitici da campagna elettorale. Altrimenti le battaglie vere, quelle quotidiane e spesso silenti, perdono di significato. 

 

NS

 

Galleria