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ico title sx Recupero ex manicomio, Marsilio: «È dal 2016 che avete i fondi, fate partire i cantieri» ico title dx

Attualità
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"D'Alberto ci parla come se questi soldi fossero dovuti, no: abbiamo scelto noi di darli alla città"

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Il clima da campagna elettorale ha portato a galla la contesa sulla responsabilità delle somme destinate al recupero dell'ex manicomio e per il dipartimento di veterinaria. D'Alberto aveva accusato la regione di aver sottratto al precedente finanziamento 10 milioni di euro. Gatti aveva invitato il sindaco D'Alberto a fare meglio i conti. Da ultimo ieri il rettore Mastrocola ha sottolineato la mancanza di fondi rispetto a quelli stanziati, insufficienti a completare le opere: «Servono 60 milioni», ha scritto il rettore.
È intervenuto oggi il presidente Marsilio che ha dato la sua spiegazione: «Partiamo dal presupposto che la responsabilità del definanziamento degli interventi per il manicomio e per il dipartimento veterinario è imputabili all'ateneo. E il rettore ha l'onestà intellettuale per ammetterlo. Se a suo tempo quei fondi stanziati fossero stati utilizzati, se fossero state bandite le gare, se fossero stati fatti i progetti e gli appalti, sarebbero stati spesi per realizzare le opere, esattamente come hanno fatto  tanti altri soggetti attuatori. Ma la complessità progettuale ha comportato lungaggini e ritardi, oltre al fatto che il mio predecessore ci ha messo 2 anni per far avere questi soldi all'università, dal 2016 momento in cui sono arrivati. I progetti sono stati fatti male, non si è andati avanti, non è responsabilità della regione. Abbiamo rifinanziato l'opera senza averne il dovere, perché la responsabilità è del soggetto attuatore che è l'università. All'epoca i due progetti erano stati finanziati così: 30 milioni per il manicomio e 18 per veterinaria. Sui 18 l'università ne spese solo 5 e ne perse 13 che tornarono a Roma. Sui 30 milioni, il progetto non stava andando avanti e siamo stati costretti a definanziarlo. Oggi abbiamo dato di nuovo i fondi ma solo per nostra volontà, non eravamo tenuti a farlo. Nell'accordo di coesione attuale abbiamo previsto 38 milioni. Che il sindaco strumentalizzi, che dica che ci vogliono 60 milioni, che faccia passare che siamo in debito con la città di Teramo è assurdo. Con 20 milioni si ristrutturano almeno 4 edifici nel manicomio e si faranno con priorità quelli di maggiore interesse dell'università: aule studio e tutto ciò che serve alla didattica. Non sono cose che si fanno in un solo giorno quindi intanto facciamo partire i cantieri, vediamo i lavori fatti e poi vediamo di reperire ulteriori risorse. È dal 2016 che queste decine di milioni stanno fermi, pensiamo a far partire il cantiere».

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