No alle luci rosa sul Gran Sasso per il Giro d’Italia: provincia, Gal e sindaci contro l’Ente Parco 
D'Angelo: "Da oggi si cambia registro, abbiamo approfondito la norma sui poteri dell'Ente Parco"
La provincia di Teramo, il GAL, i sindaci dei comuni montani uniti contro la decisione dell'Ente Parco di negare l'illuminazione rosa del "paretone" del Gran Sasso in vista del Giro d'Italia. «Dovremmo creare un ambito di collaborazione, armonia e sviluppo comune, invece da una parte c'è chi propone e dall'altra chi nega a prescindere», ha dichiarato il presidente della provincia Camillo D'Angelo. «Abbiamo fatto diversi incontri con il presidente Navarra, anche con un acceso scontro. Manca da parte del parco la collaborazione, noi vediamo solo diniego». Ma per D'Angelo da oggi si cambia registro e se prima i comuni tacevano di fronte ai pareri del Parco, oggi anche con l'aiuto dell'ente provinciale hanno voluto approfondire i suoi poteri e i suoi limiti. «Ora si cambia registro. Prima i sindaci dei piccoli comuni non avevano una struttura tecnica amministrativa legale che potesse approfondire la norma. Come provincia da oggi daremo un appoggio ai comuni, anche giuridico, perché il parco spesso esce fuori dai ranghi». «È un danno per il territorio intero», ha commentato il presidente del Gal Carlo Matone, «è un'iniziativa che si è già vista non abbiamo chiesto l'impossibile. Potevamo veicolare il nostro simbolo, il Gran Sasso, in tutto il mondo. Ormai non possiamo fare più niente anche perché i termini sono scaduti il 24 gennaio ma per la prima volta il diniego del parco ha portato la nostra terra ad avere rilevanza su tutti i media nazionali. Se dovessi rivolgermi a Navarra gli direi di essere più rispettoso delle leggi e dei ruoli concessi al parco e agli enti locali».
