Dopo 40 anni è arrivata la sentenza
L'Aquila. Dopo 40 anni il Ministero della Salute viene condannato dal Tribunale dell’Aquila a dover risarcire la famiglia di un uomo che negli anni 80 ricevette una trasfusione di sangue infetto che gli causò la contrazione dell’Epatite C e successivamente la morte.
Nella sentenza viene previsto anche un risarcimento per la nipotina per il dolore vissuto in seguito alla morte del nonno.
Nell’atto si riporta che il Ministero della Salute è responsabile anche se all’epoca non esistevano esami per individuare il virus che causò quella specifica Epatite.
Il risarcimento è stato individuato in 1 milione e mezzo di euro.