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ico title sx Proclamato lo stato di agitazione del personale dei nidi per l'infanzia del comune di Teramo ico title dx

Tante le criticità manifestate dagli educatori: i sindacati denunciano l'indifferenza dall'amministrazione

"Il Comune di Teramo torna indietro e sconfessa l’eccellenza italiana della Città di Teramo riguardo i servizi per l’infanzia. Scellerato comportamento sul servizio che si occupa della formazione più importante per bambine e bambini di questa città". Inizia così la nota a firma delle segreterie della Fp Cisl e Fp Cgil di Teramo, con cui viene proclamato lo stato di agitazione del personale dei nidi per l'infanzia della città.   

"Le Organizzazioni Sindacali Fp Cgil Teramo e Fp Cisl Teramo insieme alle educatrici della Città di Teramo proclamano lo stato di agitazione e denunciano la gravissima gestione dei servizi per l’infanzia del Comune di Teramo. - continua la nota - Tanti i momenti di confronto in cui il Comune ha dimostrato non rispetto nei confronti del personale educativo e dei servizi all’infanzia della Città. Un percorso iniziato con l’esternalizzazione del servizio dato in gestione alle Cooperative, alle cui educatrici viene garantito il diritto di un contratto lavorativo adeguato alle mansioni svolte, lo stesso che viene negato al personale dell’Ente. Si torna indietro dunque su un servizio - come quello dei Nidi Comunali di Teramo - che veniva considerato fino a poco tempo fa un’eccellenza nel panorama pedagogico italiano. Si pensi alla disastrosa gestione del centro estivo datato luglio 2023 che ha accolto i tanti bambini e bambine con una temperatura superiore ai 40°, in una struttura priva di sistemi di condizionamento che li ha quindi costretti a tornare quotidianamente a casa grondanti di sudore. In seguito alle lamentele del personale, l’Amministrazione ha fatto pervenire, solo la penultima settimana del cosiddetto “Centro estivo”, dapprima un ventilatore da dividere per l’intera struttura (3 classi e la cucina) ed in seguito a nuove sollecitazioni da parte del personale stremato, ha ben pensato di dotare il nido di 4 “pinguini”, portando così al sovraccarico il datato impianto elettrico che è inevitabilmente andato in corto circuito mettendo di fatto in pericolo personale e bambini. Come se quanto detto finora non bastasse a dimostrare come si stia andando nella direzione contraria alla cultura pedagogica e alle esigenze delle bambine e dei bambini della nostra città, è già in programma il “Centro estivo 2024” ma non è altrettanto previsto l’adeguamento delle strutture per far fronte alle alte temperature a cui da qualche tempo siamo abituati. Parlando sempre di strutture, il personale educativo ha più volte fatto presente come la maggior parte di esse siano carenti sia di arredi e dispositivi che garantiscano la sicurezza ed il confort dei piccoli utenti del servizio, che del materiale didattico adatto alla fascia d’età 0-3 anni (materiale che si esige dai nidi esternalizzati ma che poi non viene fornito ai nidi gestiti direttamente dall’Ente). E’ solo attraverso l’utilizzo delle risorse personali delle educatrici e del prezioso contributo dei genitori, sempre pronti a dare una mano, che è stato possibile finora portare avanti il servizio, cercando di mantenerne alta la qualità nonostante le evidenti difficoltà. L’intenzionalità del personale educativo non è mai stata quella di mettere un muro nei confronti della dirigenza del Comune di Teramo ma, al contrario, ha tentato più volte il dialogo con varie riunioni, incontri ed assemblee; purtroppo però, al seguito dell’incontro del 28 Novembre scorso tra le educatrici, la dirigenza e l’ assessorato del ramo, il personale ha dovuto amaramente constatare il totale disinteresse verso tutte le questioni e soluzioni poste e la mancanza di rispetto nei confronti dei dipendenti educatori comunali di questa Amministrazione. Infatti, quando in quella sede il personale ha richiamato l’importanza della formazione ed in particolare del “gemellaggio” con Reggio Emilia, motivando l’alto interesse dell’intero corpo del personale a voler prendere parte all’antico impegno di far visita al Centro di Reggio Emilia “Loris Malaguzzi”, come suggerito e proposto proprio a fine anno educativo scorso dalla stessa Amministrazione comunale, la risposta di quest'ultima - senza parafrasare - è stata “Ma che ci volete andare a fare?”. A Reggio Emilia in primis devono andare amministratori e dirigenti per vedere come funziona un servizio pubblico d’eccellenza riguardo l’infanzia, come si crea un ambiente favorevole per bambine e bambini di una città. Di certo, per altro, una formazione (obbligatoria) di alta qualità e mirata all’approccio reggiano, a cui fa riferimento il progetto pedagogico del Comune di Teramo, sarebbe di gran lunga più significativa ed importante della proposta svoltasi nel corso di questo anno, programmata senza mai confrontarsi con le esigenze reali del personale in termini di aggiornamento e valorizzazione delle competenze, impegnando quasi tutti i sabati del mese con orari improponibili. Dunque come si può continuare a parlare di ambiente pedagogico di eccellenza dei servizi per l’infanzia del Comune di Teramo se il Comune di Teramo si mostra contrario e resistente al confronto con l’esperienza reggiana, luogo di innovazione e promozione della cultura dell’infanzia? Dobbiamo dire che la Città di Teramo era un’eccellenza riguardo i servizi all’infanzia? Ad oggi, purtroppo, dobbiamo rispondere di sì, lo era. E ora? Giovedì 14 Dicembre durante l’ultima Assemblea in cui ha partecipato tutto il personale educativo si è presa la decisione della proclamazione dello stato di agitazione e di tutte le forme di lotta sindacale consentite dalla legge per cambiare la situazione. Dopo tanti incontri con l’amministrazione pubblica, con il Sindaco, con l’Assessora e con la dirigenza non abbiamo potuto far altro che prendere questa decisione, nell’interesse in primis dei bambini di questa città. Al Sindaco vogliamo dire a gran voce che le parole non bastano più: oggi la Città di Teramo ci dice che non ha a cuore il proprio futuro perché non ha cura del presente educativo dei bambini e delle bambine. Pertanto il personale educativo dei nidi a gestione diretta intende intraprendere la procedura di raffreddamento in prefettura e, qualora non avrà risposte, continuerà la contestazione con la proclamazione dello sciopero e altre iniziative pubbliche e di denuncia. Ci rivolgiamo a tutti i cittadini di Teramo, in particolar modo ai genitori, alle nonne e ai nonni, per far abbracciare la vertenza del personale educativo di questa città, affinchè diventi la vertenza di tutti e per tutti. Teramo era un’eccellenza riguardo i servizi all’infanzia, Teramo dovrà tornare ad essere un’eccellenza riguardo il futuro della propria città e il presente dei propri bambini e delle proprie bambine".

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