Ginoble-Di Giuseppe: “Sono mesi che facciamo domande ma nessuna risposta”
L’amministrazione Nugnes convalida in data 27 novembre l’affidamento della gestione dei parcheggi fatto lo scorso 22 maggio. Cosa è andato storto ma soprattutto, che fine hanno fatto i soldi di chi ha regolarmente pagato il ticket e di chi è stato multato?
‘’Sono mesi che chiediamo, per il tramite di interrogazioni e di accessi agli atti, informazioni sui parcheggi a pagamento e sugli incassi che ne derivano ma ad oggi nessuno ci ha risposto. Avevamo intuito che qualcosa non fosse andato per il verso giusto e volevamo cercare di capire l’entità del danno ma l’amministrazione Nugnes si è trincerata dietro un muro di omertà. Oggi però scopriamo che è stato necessario aggiustare il tiro perché effettivamente la procedura è stata sbagliata. Tutto a conferma dei nostri sospetti’’ dichiarano Ginoble e Di Giuseppe.
‘’Leggendo questa nuova determina si riesce solamente a capire che dal primo di giugno ad oggi l’affidamento alla società di gestione dei parcheggi è stato totalmente irregolare così come l’attività sanzionatoria condotta dagli ausiliari del traffico che si sono sostituiti, non si sa a quale titolo, agli agenti di Polizia Locale. Adesso il sindaco Nugnes dovrà spiegarci come giustifica una indistinta proliferazione degli stalli blu accompagnata da una inflessibilità ferrea dinanzi a ritardi anche solo di un minuto nel pagamento quando chi ha esercitato un potere (quello di multare) in realtà non poteva farlo. E dovrà anche spiegarci a che titolo ha preteso pagamenti che non aveva il diritto di chiedere così come dovrà anche spiegare alla sua comunità, e non solo, a che titolo adotta oggi una sanatoria con effetti retroattivi a partire dallo scorso primo giugno’’ aggiungono i due consiglieri.
‘’Parlare di superficialità è riduttivo dinanzi ad una questione così grave e delicata. Ci riserviamo di portare nelle opportune sedi avanti un’azione che faccia luce su questa situazione davvero paradossale che si è protratta per quasi sei mesi senza che nessuno si rendesse conto che l’ente non stava riscuotendo e che si stava avvalendo di personale non autorizzato a elevare contravvenzioni’’ concludono Ginoble e Di Giuseppe.