Domani un presidio davanti all'azienda
In data 11/10/2023 si è tenuto l’incontro tra la dirigenza aziendale Johnson Control Italia (ex Bentel Security) nelle figure di L. Bitetto (HR), L. Spezzaferri (plant manager) e M. H. Audus vicepresidente JC, assistiti dal dottor Spadaro della Confindustria Teramo e le rappresentanze sindacali nelle figure di N. Innamorati (FIOM-CGIL), M. Boccanera (FIM-CISL), le RSU P. Mattioli, V. Trifiletti e O. Silvestri.
L’azienda ha scelto unilateralmente di chiudere le attività produttive dello stabilimento di Corropoli, condannando 60 lavoratrici e lavoratori al licenziamento.
Questa decisione ci lascia esterrefatti dato che l’incontro era stato previsto per discutere della proroga del contratto di solidarietà già in essere dal 2021 - si legge in una nota congiunta delle segreterie provinciali Fim Cisl e Fiom Cgil di Teramo e la Rsu JCI Corropoli-
La freddezza e la non negoziabilità della decisione è inaudita e irrispettosa dei dipendenti che da anni lottano per mantenere il sito competitivo nel comparto della sicurezza.
Le produzioni saranno spostate negli stabilimenti messicani, tedeschi e della Repubblica Ceca non tenendo conto del know-how delle maestranze locali e dell’esperienza maturata sui prodotti antincendio e antifurto, gettando al macero 40 anni di conoscenze, competenze e risorse dello stabilimento di Corropoli.
Questa scelta scellerata è determinata dal fatto che la multinazionale non ha saputo tenere conto e valorizzare la professionalità dei lavoratori, non volendo investire in produzioni locali a discapito delle ampie possibilità che nei mercati locali e extranazionali si andavano costruendo.
La totale mancanza di una strategia industriale sta portando all’ennesima decisione sbagliata, senza senso a discapito di lavoratrici e lavoratori, sempre più delusi, arrabbiati e stanchi della doppia faccia della multinazionale, che finge un rapporto costruttivo ma che si sta rivelando totalmente disattenta ai suoi stessi collaboratori.
Per queste ragioni abbiamo indetto un’assemblea pubblica, domani 12 ottobre 2023, nel varco antistante lo stabilimento, dalle ore 10 alle ore 12 dove chiediamo ad istituzioni e giornalisti di partecipare per dar voce al nostro dissenso e alla richiesta di rientrare da questo piano economicamente senza senso e socialmente devastante con 60 famiglie che rischiano di non avere un reddito nei prossimi mesi.