"La lotta alla mafia si fa con la consocenza": Antoci a Teramo per il VI forum del Gran Sasso 
"Si può morire in un attentato di mafia o si può morire tutti i giorni guardandosi allo specchio sentendosi sporchi"
Andrea Camilleri lo ha definito "un Eroe dei nostri tempi", perché il suo impegno, il suo lavoro e la sua dedizione non si sono mai fermati anche di fronte a minacce o addirittura un attentato. Giuseppe Antoci, oggi Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto, è da anni un punto di riferimento per la lotta alla mafia. Il suo famoso "Protocollo Antoci" è stato recepito all'interno del nostro ordinamento come strumento fondamentale per sgominare le associazioni mafiose. Oggi Antoci è stato presente all'incontro "Politiche sociali e volontariato: conoscere per costruire con mattoni nuovi", che si è tenuto all'università di Teramo nell'ambito del VI Forum Internazionale del Gran Sasso.
Ma per Antoci i veri eroi sono i poliziotti della sua scorta che lo hanno salvato nel giorno del suo attentato. E come dice ai nostri microfoni, si può morire in un attimo in un attentato oppure morire tutti i giorni, guardandosi allo specchio e sentendosi sporchi.
