Da Arsita quasi 2 ore tra attese e coincidenze per arrivare a scuola ad Atri
Le aree interne sono spesso penalizzate: disservizi o servizi che mancano, spopolamento, eppure c'è chi lì ci vive e vuole starci e chiede quindi di non passare inosservato.
Parliamo di scuola e di trasporto scolastico. Ci chiama una famiglia di Arsita per raccontarci la routine dei figli che ogni mattina si alzano per prendere un autobus e andare nel tempio della cultura.
«I nostri figli vanno a scuola ad Atri. Qui da noi l'autobus parte alle 6:30, quindi i bambini devono svegliarsi intorno alle 5:30 per fare colazione e prepararsi. Il che non rappresenta necessariamente un problema, si fa il sacrificio e va bene così. Il problema è un altro ed è soprattutto al ritorno: hanno deciso di spezzare la linea da Atri per Arsita, prevedendo una fermata a Bisenti, in attesa della coincidenza dell'autobus che da Teramo arriva a Bisenti. Questo significa che il mezzo si ferma a Bisenti, con 18/19 bambini che sostano lì circa mezz'ora, probabilmente con le porte aperte, che possono scendere e risalire, in attesa di questo pullman che arriva intorno alle 15:15/20. Da lì ripartono alla volta di Arsita e arrivano intorno alle 15:40. Non è sostenibile».
La routine quindi a cui va incontro un bambino, un ragazzo, che vive in un comune montano come quello di Arsita e che va a scuola ad Atri comporta viaggi lunghi, lunghi tempi d'attesa e a quanto pare, secondo le segnalazioni dei genitori, anche probabili problemi di sicurezza durante i momenti in cui è necessario aspettare le coincidenze. Si parte la mattina con la sveglia presto, alle 5:30 per stare a scuola alle 8. Si seguono le lezioni e poi si riparte ma alla volta di Bisenti, per riuscire a tornare a casa quasi alle 4 del pomeriggio.
«È assurdo che non si possa trovare una soluzione almeno per anticipare questa coincidenza. Non è possibile la linea diretta da Atri ad Arsita? Ok, troviamo almeno il modo di anticipare i tempi dell'altro mezzo. Oltre agli orari estenuanti, perché dalle 5:30 del mattino, passano quasi 11 ore prima che i ragazzi possano rientrare, noi non sappiamo come vengono gestiti i nostri figli durante quella mezz'ora di attesa dell'altro pullman. Scendono dal pullman? Chi li controlla? Abbiamo provato anche a rivolgerci alla TUA ma al momento non ci è stata data nessuna soluzione».
Esiste una soluzione per evitare di penalizzare le aree interne?