Temi caldi l'ospedale e il sociale, tra le accuse di non voler investire su Villa Mosca e i 16 pakistani per strada
INTERVISTA AL SINDACO D'ALBERTO QUI
INTERVISTA AL CONSIGLIERE RABBUFFO QUI
INTERVISTA ALLA CONSIGLIERA MARRONI QUI
Con 19 voti favorevoli si è data immediata esecutività alle linee programmatiche del sindaco D'Alberto per il mandato 2023/2028.
Le linee sono state esposte dal primo cittadino e ricalcano la scia del programma elettorale, un programma definito dal sindaco «completo e compiuto» che può quindi entrare in consiglio comunale, perché «calato sulla amministrazione attraverso il risultato elettorale». Cultura, università, eventi, sanità e ospedale, rinascita della città, lavori e opere pubbliche cura delle frazioni, economia e commercio: tutto esposto nelle oltre 50 pagine presentate e che costituiranno il vademecum dei prossimi cinque anni.
Tematiche che hanno tuttavia acceso la minoranza. «Un parolaio», lo ha definito il consigliere Rabbuffo che ha incalzato soprattutto sul tema ospedale: «Fossi stato io il sindaco avrei già detto chiaramente che l'ospedale resta a Villa Mosca, rafforzando quanto dichiarato in campagna elettorale e dando un chiaro segno ai cittadini come maggioranza. Questo invece non è stato fatto e dalla discussione dello scorso consiglio sul parcheggio dell'ospedale si capisce invece la volontà di non investire su quell'area».
E poi il tema del sociale: da giorni 16 pakistani dormono ai piedi dell'Istituto Tecnico di viale Bovio e quella del dormitorio sociale, seppur idea fondamentale, non risolve nell'immediato una situazione emergenziale che si protrae sotto agli occhi di tutti. Ragazzi senza dimora costretti a vivere e a dare sfogo ai propri bisogni per strada, come ricorda la consigliera Marroni che si appella all'assessore De Sanctis. «Serve una soluzione urgente e imminente». Circa tre giorni fa l'assessore ha portato i ragazzi alla Charitas per permettere loro di lavarsi e rifocillarsi ma per la sistemazione niente da fare. I ragazzi dormono ancora ai piedi della scuola e l'intervento dell'amministrazione, non un palliativo, ora deve essere immediato.