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ico title sx La "Madonna in trono col bambino" è stata restituita alla comunità di Cerqueto ico title dx

Attualità
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Era stata rubata. Dopo 47 anni è tornata nella Parrocchia di Sant'Egidio Abate

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47 anni ha atteso la comunità di Cerqueto di Fano Adriano, per poter guardare di nuovo la statua lignea del XIV secolo raffigurante la "Madonna in trono col bambino" che fu rubata dalla Parrocchia di Sant'Egidio Abate. Era la notte tra il 25 e il 26 luglio del 1976 quando arrivò una telefonata in paese che dava l'allarme di un imminente tentativo di furto della statua, ci racconta una delle signore accorse per accogliere finalmente l'opera nella sua casa di origine. Nessuno dei residenti tuttavia ci aveva creduto, sembrava tutto un gioco. E invece in quella notte la "Madonna in trono col bambino" fu sottratta alla sua comunità che oggi invece torna a venerarla. «Non è più come allora», ha detto tra le lacrime un'altra signora, «47 anni fa aveva colori vivi, il rosso e l'azzurro. Oggi ce l'hanno riportata ma non c'è più nulla di allora». La cerimonia di restituzione si è tenuta nel pomeriggio alla presenza del Vescovo della Diocesi di TeramoAtri, S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi, del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Teramo, Colonnello Pasquale Saccone, del Colonnello Carmelo Grasso, del Maggiore Luigi Vaglio, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Teramo, il Colonnello Fabrizio Chirico, del Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Bari, Tenente Colonnello Giovanni Di Bella e il Comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Bitonto (BA), Capitano Caterina Sibillo, il Vicesindaco del Comune di Fano Adriano, Antonio Di Battista, l'ex sindaco di Crognaleto, Giuseppe D'Alonzo. Le indagini che hanno portato al rinvenimento dell’opera sono state condotte in stretta sinergia tra il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio di Bari e il Comando della Tenenza della Guardia di Finanza di Bitonto, consentendo di accertare la provenienza illecita della statua e di oltre 500 beni culturali. Di fondamentale importanza si è rivelata la consultazione della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando TPC, la più grande del mondo con oltre 1.5 milioni di files relativi a beni da ricercare.

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