FIM CISL sul nuovo corso di meccatronica di Confindustria: «Inserire docenze sindacali» 
Per le parti sindacali istruire i giovani senza l'aspetto sindacale è un lavoro a metà
«Meccatronica e classi degli istituti tecnici per formare figure da inserire nelle aziende del futuro. La Confindustria Teramo ariva dopo lo sparo», esordisce in una nota la FIM CISL Teramo. «Premesso che l'iniziativa nel suo insieme copia il modello Tedesco sul quale le parti sociali posso essere anche in accordo, tutto il pezzo mancante (giacché copiate fatelo per intero) implica la condivisione con le stesse (modello IG Metall) dove intervengono a spiegare ai futuri "professionalizzati" diritti e doveri, in particolar modo sulla sicurezza (se ne parla tanto in confindustria) ma nello specifico sulla professionalità che, i "datori" cercano e che ci auspichiamo non finisca al ribasso italiano. Non abbiamo nessun pregiudizio su questa iniziativa, ma riteniamo che formare (come a Castelli) dei bei vasi di ceramica che piacciono solo da una parte, non garantisca un futuro lavorativo ma una macchina umana che rispecchi una esigenza produttiva. Come Fim-Cisl riteniamo nel complesso una iniziativa lodevole, ma rimarchiamo la pentola senza il coperchio, e sopratutto rimarchiamo la tesa di mano alla sezione Automotive e Confindustria Teramo che, nonostante i vari convegni (anche Uninatari) vanno avanti da soli. Come parti sociali riteniamo doveroso per questi istituti tecnici che sposano una giusta causa di formazione e futuro per i giovani, inserire nel percorso formativo delle ore dedicate con docenze sindacali. La nuova generazione dei futuri metalmeccanici è, e deve essere il volano del cambiamento di un mondo lavorativo disinformato».
