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ico title sx Nuova rete ospedaliera, Mariani: «Giulianova come Dea di I livello, solo promesse elettorali» ico title dx

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Per Mariani è chiara la «volontà di non puntare sulla riqualificazione dell’ospedale Mazzini»

È di pochi giorni fa l’ok del Ministero per la nuova rete ospedaliera abruzzese in cui si legge che “Tra le novità principali spiccano la riclassificazione del presidio di Sulmona quale Dea di primo livello con il mantenimento del punto nascita, per il quale sarà attivato un progetto sperimentale (da sottoporre alla valutazione del Comitato Percorso Nascita nazionale); quella dei nosocomi di Ortona, Penne e Popoli in ospedali di base sede di pronto soccorso; la classificazione dei Presidi medici h24 di Tagliacozzo, Pescina e Guardiagrele in stabilimenti ospedalieri rispettivamente degli ospedali di Avezzano, L’Aquila e Chieti, in cui ubicare specifici reparti specialistici; il riconoscimento al presidio di Atessa della funzione di ospedale di area disagiata. La nuova programmazione regionale prevede, tenendo conto dei criteri di efficienza e di complementarietà di discipline in relazione ai bacini di utenza, la seguente classificazione dei presidi: 4 ospedali (L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo) con funzioni hub per le reti tempo dipendenti (rete stroke, politrauma/trauma maggiore, rete emergenze cardiologiche estese); 4 ospedali di primo livello (Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto); 6 ospedali di base (Ortona, Popoli, Penne, Atri, Giulianova e Sant’Omero); 2 presidi di area disagiata, sedi di pronto soccorso (Castel di Sangro e Atessa). Il Tavolo ha inoltre validato il cronoprogramma proposto dalla Regione per provvedere, entro 36 mesi, all’individuazione dei Dea di secondo livello”. Tuttavia se l’Assessore regionale Nicoletta Verì si dice soddisfatta del lavoro portato avanti, di diverso avviso è il capogruppo regionale di Abruzzo in comune, Sandro Mariani, che risponde come «Agli annunci trionfalistici del centrodestra sulla recente approvazione da parte del Ministero della Rete Ospedaliera regionale» preferisca vedere «il documento approvato» «perché dopo la Dgr del 2021, dopo le bozze in contraddittorio di una fantomatica reingegnerizzazione della Rete Ospedaliera, l’ultima pervenuta lo scorso mese di ottobre, ormai siamo fin troppo avvezzi al gioco delle tre carte in cui si rifugia troppo spesso l’Amministrazione regionale a guida centrodestra quando si parla di sanità, un tema che meriterebbe maggiore attenzione e serietà». «Voglio ricordare che l’Abruzzo è uscito nel 2016 dal commissariamento della propria sanità riappropriandosi dopo anni della potestà legislativa e normativa su questa delicata materia grazie all’ottimo lavoro dell’allora Assessore al ramo Silvio Paolucci, ma è dal suo insediamento che Marsilio e i suoi non hanno deliberato alcunché su di un tema strategico come appunto la Rete Ospedaliera regionale», sottolinea Mariani. 
«Attendiamo quindi fiduciosi, al di là degli annunci, di conoscere quale sia il documento che avrebbe ricevuto il parere tecnico favorevole dal Ministero della Sanità e di avviare così, carte alla mano, una discussione seria in Consiglio Regionale. Al momento infatti non conosciamo le proposte presenti in tema di ripartizione dei servizi, di organizzazione dei reparti e delle specializzazioni nei vari nosocomi abruzzesi». Come sottolinea Mariani, l’idea principe che riguarda poi il riordino del territorio teramano è quella di non investire sul Mazzini come il centro più importante del territorio né di trasformare l’ospedale giuliese in Dea di I livello come era stato garantito in campagna elettorale, rimanendo questo ospedale di base. «Continuiamo a vedere una serie di “non scelte” tradotte nella volontà di non puntare sulla riqualificazione dell’ospedale “Mazzini” come il centrale e più importante sul territorio in tema di offerta sanitaria. Non si hanno poi notizie certe sulla riqualificazione e la specializzazione anche dei presidi ospedalieri di Giulianova, Atri e Sant’Omero, questo senza tralasciare il fatto che, una delle grandi promesse incompiute di questo centrodestra a trazione Verì e Lega per quanto concerne la sanità, è la trasformazione del nosocomio giuliese in Dea di I livello, promessa ampiamente disattesa, visto che rimane Presidio Ospedaliero di base. Insomma, come sempre per la maggioranza regionale a guida centrodestra, Teramo si conferma la “Cenerentola d’Abruzzo”», conclude il Capogruppo di Abruzzo in Comune.

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