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ico title sx Il grido d'aiuto dei dipendenti della casa di riposo di Civitella senza stipendi ico title dx

Una situazione difficile che va avanti già da tre mesi

Si protrae da circa tre mesi la situazione conflittuale tra la cooperativa sociale che gestisce la casa di riposo di Civitella del Tronto, la KCS, e l’Asp1 di Teramo, l’azienda per i servizi alla persona. Una situazione conflittuale nata per via della morosità dell’azienda nei confronti della KCS di 27 mensilità, in seguito alla quale la stessa ha deciso di sospendere gli stipendi dei dipendenti, dichiarandosi non più in grado di anticipare somme. È di poche settimane fa un tavolo in prefettura in cui le parti si accordavano per stabilire un piano di rientro, con la promessa della KCS di evitare la sospensione delle retribuzioni. Tregua durata assai poco, dichiarandosi solo pochi giorni dopo il tavolo la KCS non soddisfatta del piano presentato dalla Asp1 e annunciando nuovamente l’interruzione degli stipendi. Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dei lavoratori che si dicono stremati poiché in mezzo a due fuochi più grandi di loro e che denunciano la mancata corresponsione degli stipendi di aprile. “Siamo alcune lavoratrici e lavoratori che prestano la loro attività, con varie mansioni (infermieri, OSS, addetti alla pulizia, addetti alla cucina, manutentori, centralinisti, fisioterapista e servizio lavanderia), all’interno della Casa di Riposo Filippo Alessandrini di Civitella del Tronto, un tempo fiore all’occhiello delle strutture socio-assistenziali abruzzesi. Svolgiamo il nostro delicatissimo lavoro con dedizione, grande passione e soprattutto sacrificio, avendo a che fare, costantemente, con anziani fragili, bisognosi di assistenza e di affetto. Mai ci siamo tirati indietro di fronte al duro lavoro che affrontiamo, ma anche al bisogno di una carezza. Mai abbiamo lesinato una parola di conforto, non solo nei confronti dei diretti interessati, ma anche verso i loro familiari. Negli ultimi tempi, però, la nostra esistenza lavorativa è messa in pericolo. Assistiamo, inermi, a prese di posizione tra due contendenti molto più grandi di noi: l’ASP 1 da una parte e la Cooperativa KCS dall’altra, che si rimpallano responsabilità e colpe. Non conosciamo perfettamente i termini della questione e delle vicende giudiziarie che hanno generato i contenziosi, ma un dato purtroppo è indiscutibile: noi stiamo in mezzo a due fuochi! Ad oggi non ci è stata versata la mensilità di aprile 2023 e non sappiamo cosa accadrà con le prossime. Questa situazione sta generando in noi, nei nostri cari, negli utenti ed anche nei loro familiari, una grande angoscia e sofferenza economica e psicologica. Qualcuna di noi, per via dell’incertezza determinatasi, ha dovuto sospendere i mutui in corso, altre non hanno potuto pagare le utenze ed affrontare le spese di tutti i giorni, altri ancora hanno dovuto ricorrere ai prestiti di familiari. Ma quanto tempo ancora dovremo sobbarcarci questa situazione? Come potremo sbarcare il lunario se questa incertezza si protraesse ancora? Non cerchiamo “colpevoli” - se ve ne sono - che eventualmente dovranno essere trovati in altre sedi. Quello che ci interessa è ricevere la retribuzione con regolarità per l’onesto lavoro che svolgiamo, poter lavorare con serenità, con la passione e con l’amore che hanno sempre contraddistinto il nostro operato, per poter continuare a trasferire, ai nostri anziani, lo stesso nostro amore che abbiamo sempre loro riversato! È un nostro diritto, ma è un diritto anche di tutti i nostri utenti. Ci rivolgiamo con questo appello accorato a tutti coloro che hanno potere decisionale, affinché adottino ogni provvedimento utile a risolvere il problema, ci rivolgiamo a Sua Eccellenza il Prefetto di Teramo, perché perseveri nell’attività di mediazione ed infine, ma non da ultimo, agli Organi di Informazione, perché continuino a tenere i riflettori puntati sulle esigenze di tutti noi. Vi ringraziamo per quanto potrete fare per noi”, si conclude la lettera.