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ico title sx Teramo, Luigi D'Eramo: «Antonetti non è mai stato candidato della Lega» ico title dx

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E su Azione: «Sottanelli dica con chi si candida alle regionali così facciamo chiarezza»

Più che un'accusa al lavoro svolto non svolto della Lega, Luigi D'Eramo, Sottosegretario all'agricoltura, si aspettava un mea culpa da parte di Carlo Antonetti, per quello che non è stato in grado di rappresentare durante la campagna elettorale: il centrodestra. Così come si aspettava discorsi da candidato a sindaco che andassero oltre il tentato furto del timballo teramano o i cori da stadio nei comunicati stampa che non è la Babilonia ma è Teramo città. Anzi, nonostante la non rappresetatività del candidato scelto da Azione, quell'Azione che poi ha portato una manciata di nomi nella lista per di più non sua, D'Eramo sottolinea tutto l'impegno profuso dal partito per sostenere il candidato scelto/non scelto/imposto suonando tutti singolarmente casa per casa, a partire dalla coordinatrice comunale Arianna Fasulo e dalla responsabile organizzativo Maria Di Domenico, per portare voti. Quei voti che però gli eettori poi scelgono personalmente di concedere, perché gli elettori della Lega «sono liberi» e se non si sentono rappresentati il voto non lo danno. Tre cose non hanno funzionato per D'Eramo: il candidato che ha incrinato il rapporto di fiducia con gli elettori, come avevano previsto; l'interferenza di Azione, partito di sinistra che ha scelto un candidato notoriamente di sinistra che gli elettori non hanno voluto appoggiare; il programma totalmente carente in ogni suo punto e praticamente inesistente. 
Antonetti non è stato il candidato portato dalla Lega, la Lega aveva portato Pietro Quaresimale come candidato rappresentativo degli ideali del partito e della coalizione di centrodestra. Ma poi, come racconta D'Eramo, ha vinto quell'idea di costruire una nuova alchimia politica inglobando anche Azione che avrebbe dovuto rappresentare una grande operazione anche in vista delle regionali. E invece è stata «un'operazione suicida». Riguardo alla storia con il presidente della provincia D'Angelo, per D'Eramo è tutto chiaro. L'appoggio verso di lui, civico, era l'unica scelta plausibile rispetto agli altri due candidati alla provincia che, seppur di centrodestra, l'uno aveva l'appoggio del PD e l'altro aveva chiare conflittualità con la Lega stessa.
Per quel che riguarda la Lega, «non ci saranno più accordi con chi non appartiene al centrodestra» e per quanto riguarda Sottanelli «dica con chi si candida alle regionali così facciamo chiarezza».

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