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ico title sx Antonetti chiude la partita: «Non siederò in consiglio con la Lega» ico title dx

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Dito puntato contro partiti e liste per la grande quantità di voti disgiunti. Ce n'è anche per FdI e Futuro In

La notte si sa, porta consiglio e schiarisce le idee. Quelle idee che erano lampanti a tutti, agli elettori di D’Alberto che avrebbero sicuramente votato D’Alberto, agli elettori di centrodestra che non avrebbero sicuramente votato Antonetti, agli elettori di centrodestra che avrebbero sicuramente votato D’Alberto, ai partiti che avevano detto sì ad Antonetti e poi avrebbero sicuramente tradito e disgiunto, a chi ha letto i 26 nomi della lista della Lega e a chi ha partecipato alla presentazione della lista di Futuro In. Idee rimuginate da Antonetti alla chiusura della campagna elettorale, quando il risultato non aspettato ha reso tutto estremamente chiaro. È così che l'ex candidato a sindaco ha voluto chiarire la sua posizione, riprendere in mano la sua figura per fare finalmente il protagonista piuttosto che la comparsa di una scena scritta e girata da altri. «Più che essere disorientati nel votare la mia candidatura, gli elettori sono stati orientati a votare disgiunto. Questa è la realtà». E senza girarci troppo intorno punta il dito contro la Lega, quella Lega altalenante sin dai giorni della sfumata candidatura di Pietro Quaresimale, altalenante nella composizione di una lista che non è riuscita a riempire, altalenante nella presenza agli eventi e in modo netto nel giorno dello spoglio. Quella Lega che vanta esponenti tra le istituzioni - giusto per ricordarne alcuni i vertici della ASL, dell'ATER, dell'ASP1, della FIRA, oltre che consiglieri e assessori regionali - e che è riuscita ad affermarsi con poco più del 3%. «I numeri parlano chiaro, un partito che vanta figure di rilievo con pochissime decine di voti pro capite. Un partito che ha indotto, oltre che farlo in prima persona, a scegliere D'Alberto. E allora la Lega in consiglio può trovare posto vicino a D'Alberto perché io sicuramente non mi siederò con nessuno di loro». E ancora parlando di lealtà, Antonetti sottolinea che «nessuno li ha obbligati ad appoggiarmi. Perché mi hanno chiamato? Perché non hanno candidato Quaresimale? Io a questi giochi non ci sto, ho promesso lealtà ai cittadini e siederò in opposizione per i 10879 elettori, più di quelli di Morra nel 2018 - ma c'è da aggiungere che Morra gareggiava a cinque - che hanno messo un X su di me, senza più quei disgiunti che tanto hanno fatto per giocare senza voler vincere. Se ad ogni gol che io faccio i miei compagni di squadra fanno due autogol, stanno giocando per perdere». Ma Antonetti ne ha anche per gli altri, a partire da Futuro In che «sebbene abbia riportato dei numeri importati, è stato il frutto del lavoro di un giocatore che ha giocato solo per affermare se stesso». E non ci voleva molto a immaginarlo, già dalla scena completamente rubata al candidato a sindaco da Paolo Gatti nel giorno di presentazione della sua lista. E poi ne ha anche per Fratelli d'Italia, di cui si aspettava - ci aspettavamo tutti - un risultato migliore, nel momento storco in cui FdI ha il governo nazionale e la presidenza della Regione Abruzzo. «Ma anche qui qualcuno ha fatto il disgiunto», riferendosi probabilmente al candidato Luca Corona. Da ultimo Antonetti ricorda anche l'accordo Lega D'Alberto di qualche mese fa per la nomina in provincia del presidente D'Angelo, «che avrà sicuramente contribuito anche al voto disgiunto verso la lista del presidente in appoggio a D'Alberto», In comune per Te. «Credevo che quell'accordo fosse rientrato poi nelle normali dinamiche politiche e invece mi rendo conto che probabilmente è ancora forte». Antonetti siederà così tra i banchi dell'opposizione solo con chi ha dimostrato lealtà nei suoi confronti e non si è poi lavato le mani della campagna elettorale e dell'insuccesso del risultato.