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ico title sx Ricostruzione a Teramo: arriva Castelli ico title dx

Attualità
Cronaca

Per il Commissario molte amministrazioni faticano a passare dalle norme ai cantieri

Presenza d’onore dell’ultimo giorno di campagna elettorale prima del silenzio di oggi, è stato il Commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli. Ospite nella sede del candidato a sindaco Carlo Antonetti, Castelli ha discusso proprio quella tematica tallone d’Achille di Teramo e di tante amministrazioni, perché «la ricostruzione sembra avere vita propria, ogni volta che si pensa di esser arrivati a un punto, c’è ancora un altro step da portare a termine». Lo spopolamento che è causa di un’omessa ricostruzione, la difficoltà nel reperire figure tecniche idonee da impegnare negli appositi uffici, la difficoltà per le amministrazioni di passare dalle norme all’apertura dei cantieri, sono i temi sollevati
dal Commissario. «È necessario riuscire a stabilizzare il personale, perché già risulta difficile reperirlo, poi bisogna garantire un inquadramento adeguato. Altra cosa fondamentale è quella di evitare lo spopolamento delle aree interne. Sono luoghi che hanno caratteristiche fondamentali per l’eterogeneità dei territori e vanno tutelati. Sicuramente poi si deve puntare anche a semplificare l’aspetto burocatico. Non dimentichiamoci la problematica sorta con i termini del CAS per via della procedura cervellotica. Ci sono state famiglie che per un click non fatto hanno rischiato di perdere il contributo e abbiamo dovuto provvedere alla riapertura». Castelli parla poi della difficoltà di allestire l’aspetto progettuale e di passare al lato concreto della ricostruzione.

Commissario, le amministrazioni come lei spiega hanno difficoltà spesso a passare dalle norme ai cantieri ma noi in provincia di Teramo abbiamo assistito alla ricostruzione portata avanti da un comune limitrofo, quello di Torricella Sicura, che ha letteralmente buttato giù e ricostruito il municipio e che due giorni fa ha annunciato l’imminente approvazione del Piano Straordinario di Ricostruzione, che permetterà al comune di ottenere ulteriori fondi per opere pubbliche. Qual è la differenza con il comune di Teramo? È un merito delle amministrazioni o ci sono difficoltà diverse per ciascun comune?

«La ricostruzione è una macchina complessa e ovviamente risente di fattori specifici. Noi abbiamo un cantiere molto grande di 8mila chilometri quadrati. Ci sono zone come Spoleto che hanno avuto un grado di danno, Accumoli un altro grado quindi è difficile fare una classifica o dei paragoni. Torricella sta per approvare il PSR è vero, c’è anche da considerare che è più piccolino. Nel caso di Teramo ci sono problemi più complessi perché per onestà intellettuale bisogna anche tenere conto di qual è stato il pregresso, della forza e della capacità tecnico amministrativa anche prima del 2016. Alcuni comuni del cratere sono arrivati all’appuntamento con le scosse del 2016 già molto indeboliti, hanno attraversato 10 anni di tagli e difficoltà. Quindi diciamo che non esiste una classifica, certo i sindaci possono fare la differenza nel momento in cui sanno immedesimarsi meglio e organizzarsi. Più che i sindaci però sono gli apparati tecnici che
devono indirizzare e operare. La differenza la fa chi organizza».