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ico title sx Amministrative Teramo, il candidato Antonetti: «Gioco per vincere» ico title dx

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Se da un lato non fa pronostici dall'altro non vuole nessun tempo supplementare nella partita del 14 e 15 maggio.

È appoggiato da tutte le forze di centrodestra il candidato a sindaco di Teramo, Carlo Antonetti, oltre ad alcune forze civiche. Restituire centralità al territorio, azzerare tutto il percorso intrapreso finora dall’amministrazione uscente e garantire nuovamente colore a questa città, sono i temi portati in campagna elettorale dall’ex presidente del Teramo Basket che, se da un lato non fa pronostici come è usanza nello sport, dall’altro sa che in campo si scende per vincere sempre, in questo caso senza supplementari ma al primo turno.

Carlo Antonetti, candidato a sindaco di Teramo, lei è stato un candidato a sorpresa. È arrivato dopo le voci sulla papabile candidatura di Paolo Gatti, poi su quella di Pietro Quaresimale. Il suo nome è stato inaspettato. Pensa di aver confermato una sorpresa positiva, soprattutto nei confronti dei cittadini?

«Il primo sorpreso a dire il vero sono stato io, essere candidato è stata una sorpresa prima per me. Non avrei mai immaginato né che i cittadini me lo chiedessero né che io potessi poi accettare questa sfida così importante. È un atto d’amore oltre che una sfida. Quindi una volta deciso e appena acquisito coscienza di fare quest’atto di coraggio e generosità per la mia città che ho sempre amato, è diventato entusiasmante ancor di più. Devo dire che cresce in me la voglia di partecipare a un cambiamento strutturale di Teramo».

Come si colloca in merito alle considerazioni di chi non la vede come candidato di centrodestra - pur dichirandosi lei civico gode però dell’intero appoggio di tutti i partiti di centrodestra - ma la identifica come candidato associabile ad altro pensiero politico?

«Io mi vedo come civico, con un progetto civico con i cittadini al centro e con i problemi dei cittadini al centro dell’azione amministrativa, con l’obiettivo di creare un’organizzazione efficiente con un metodo manageriale di gestione della cosa pubblica. Questo è il progetto per ridare attrattività, centralità e produttività  alla nostra città. Tutte  cose che in passato ha avuto, oggi non più. Successivamente hanno aderito forze politiche importanti, tutto il centrodestra, oltre alla civiche, e questo ha rafforzato il mio progetto e il mio essere a capo di una coalizione che va al di là delle appartenenze e condivide invece il tema di salvare la nostra citt.à e rilanciarla».

E come si colloca invece rispetto a chi non la considera in grado di guidare la macchina amministrativa, rispetto agli altri due candidati che godono di esperienza come amministratori?

«Io dico che da cittadino ho avuto tanti ruoli. Soprattutto negli ultimi anni ho guardato a fondo le vicende politiche della nostra città. Una cosa che mi è stata insegnata da cittadino guardando dall’esterno è proprio come non si amministra una città. Questa esperienza quindi deve essere messa su campo e comunque amministrare ha delle regole che valgono per tutte le amministrazioni. Al di là della complessità ma tutte le amministrazioni hanno delle regole che riguardano il modo di essere gestite, organizzate, con obiettivi, scadenze e con una condivisione strategica. Aver fatto 15 anni di esperienza politica non vuol dire essere un bravo amministratore e questo lo dimostra chi oggi non è riuscito ad approvare il bilancio consuntivo entro il 30 aprile e non mi sembra che abbia presentato formalmente e ufficialmente la relazione di fine mandato. Verso i cittadini un’amministrazione deve essere leale, trasparente e corretta».

Cosa la distingue dagli altri candidati?

«Io non sono qui per distinguermi dagli altri ma se ho fatto questa scelta è per affermare i mio modo di essere, libero, che non ha mai avuto appartenenze politiche e partiti per il bene della città e dei cittadini avendo dimostrato a tutta la città e all’Italia il mio amore per Teramo. Ho dato tutto me stesso, con il supporto della mia famiglia».

Un pronostico lo facciamo?

«Nello sport non si fanno pronostici e io vengo dallo sport. Però una cosa è certa, quando si scende in campo lo si fa per vincere, contro qualsiasi avversario, così come è successo quando col mio Teramo Basket al primo anno di serie A abbiamo battuto i campioni d’Italia. Tutto è possibile!».

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