martedì 24 settembre 2024     +39.347.3268683     redazione@iltrafiletto.it
Il Trafiletto notizie su Teramo e Abruzzo in tempo reale

ico title sx Amministrative Nereto, il candidato Settepanella: «Sono giovane e determinato» ico title dx

Attualità
Politica

31 anni, prima esperienza in campagna elettorale e una determinazione forte delle sue esperienze di studio

È il più giovane tra i candidati a sindaco dei 9 comuni teramani prossimi alle elezioni amministrative del 14 e 15 maggio e questo per lui rappresenta un merito e un vanto. Un merito perché è stato scelto da amici, esponenti politici e cittadini che lo stimano. Un vanto perché Matteo Settepanella con i suoi 31 anni racconta entusiasta della laurea in legge, del master e dell’esperienza in uno studio legale, che lo rendono sicuro pur confrontandosi con un candidato a sindaco, il sindaco uscente di Nereto Daniele Laurenzi, che di esperienza amministrativa ne vanta più di lui.

Cosa la spinge a candidarsi a sindaco di Nereto?

«Sicuramente prima di tutto l’amore per il mio paese. Ho sempre vissuto il tessuto sociale di Nereto, attraverso l’associazionismo, la scuola, lo sport, la cultura. Sono sempre stato attivo su Nereto, ho messo il massimo impegno in associazioni culturali, nel coro della chiesa, nella politica. Non mi candido per un impegno politico, mi candido per la mia attività e l’amore per il mio paese da cui discende l’impegno politico».

Mi parli del suo programma.

«I punti essenziali sono sicuramente il sociale e la cultura. A mio avviso c’è stato in questi anni un declassamento di questi settori, sia dal punto di vista dell’assistenza e della vicinanza ai giovani che verso gli anziani. Parliamo della cultura: prima c’era l’estate Neretese, due mesi di iniziative, spettacoli, teatro, una kermesse che faceva invidia a chiunque. Oggi ci siamo ridotti a pochi eventi, magari di calibro più alto ma relativamente sono pochi. Parliamo della scuola: ci sono criticità che vanno sanate a mio avviso, come il discorso del tempo pieno, della settimana corta, del trasporto scolastico che viene affidato a una società esterna e rende impossibile organizzare gite nel corso dell’anno oppure colonie. Noi vogliamo organizzare una colonia per gli anziani. Parliamo di sport: c’è il disagio della palestra comunale chiusa da anni»,

di cui il sindaco ha annunciato i lavori a partire da lunedì

«sì, il sindaco li ha annunciati ma non ci sono cartelli, è un annuncio che è stato solo pubblicato in cui si dice che partiranno. Abbiamo una squadra di pallavolo che deve andare a Corropoli, il basket si gioca della palestra dell’istituto di ragioneria. Abbiamo una squadra nel campionato di Eccellenza che gioca a San Nicolò. C’è bisogno di nuove strutture sportive, ad esempio nella zona adibita già prevista dal piano regolatore. Manca ad esempio un antistadio e questo comporta l’impossibilità per squadre di livello minore di poter giocare. Anni fa c’era una squadra amatoriale costretta a recarsi a Controguerra. Poi ancora parliamo della gestione delle aree verdi: a Nereto c’è la tendenza alla chiusura e alla recinzione, all’affidamento a privati quando la gestione dovrebbe essere pubblica. Un parco ad esempio dovrebbe essere liberamente accessibile almeno nelle ore diurne ma con la gestione privata è accessibile solo quando viene il privato ad aprire».

Cosa ne pensa del mandato del sindaco uscente?

«Lo ritengo sufficiente per quanto riguarda l’ordinaria amministrazione, lo sfalcio dell’erba ma manca lo sviluppo e l’idea di futuro. Erano tanti i progetti che dovevano essere realizzati, tante le cose da manutentare come Palazzo Cilli che rientra nel patrimonio immobiliare comunale e che va quindi manutentato».

Che squadra corre con lei?

«La mia è una lista civica, cioè senza esposizione di simboli di partito ma politicamente sostenuta da forze di centrosinistra che anche dopo 20 anni si sono riuniti e mi sostengono: il PD, il Terzo Polo con Azione e Italia Viva, il Partito Socialista e Sinistra per Nereto, il Movimento 5 stelle, oltre a Servire Nereto. È una coalizione politica ma ci sono molte forze apartitiche. È inutile dire di non avere condizionamenti, Laurenzi dice di essere civico ma dietro di lui c’è Fratelli d’Italia: noi siamo chiari, con noi sia partiti che civici».

Lei è il più giovane tra i candidati a sindaco della provincia: come percepisce questa cosa?

«Per me rappresenta un merito e vanto, perché essere individuato come candidato a sindaco è un riconoscimento, denota il peso che le persone ti danno all’interno della comunità. Anche in altri paesi essere relativamente giovane è una nota di merito. Ritengo di avere le giuste competenze. Mi sono laureato in giurisprudenza, ho conseguito un master in diritto del lavoro, ho lavorato in una multinazionale che opera nell’ambito della somministrazione del lavoro e lavoro nello studio legale di questa azienda. Ho conoscenza dell’amministrazione pubblica. La giovane età per me è una qualità. Per quanto riguarda i miei concittadini, vorrei dire loro solo che chi vuole rendersi protagonista e essere ascoltato, chi vuole avere un ruolo partecipe e non vivere come un osservatore ma come protagonista, allora deve votare me. Non è il cittadino che deve andare dal sindaco ma il contrario, per ascoltare e recepire. Per questo se vogliono un sindaco tra la gente devono scegliere chi da sempre è in mezzo alla gente».