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ico title sx Amministrative Silvi, il candidato Gentile: «Voglio predicare e razzolare bene» ico title dx

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«Mi dicono che volo basso ma io semplicemente cerco l'ascolto e il confronto prima di proporre soluzioni»

È accusato di volare troppo basso il candidato a sindaco di Silvi, Giuseppe Gentile, che alle considerazioni di non essere ambizioso risponde che a lui invece «piace far seguire alle parole i fatti» ed è per questo che non si espone mai con progetti che potrebbero essere irraggiungibili. Gentile ha l’appoggio di Movimento 5 Stelle e Partito Democratico nella corsa a tre contro il sindaco uscente Andrea Scordella e il candidato Massimo Blasiotti.

«È un dovere morale quello che mi spinge a candidarmi a sindaco di Silvi. Sono stato individuato come il candidato in grado di creare una coesione tra diverse anime, che sono quelle che compongono la mia squadra e dopo un iniziale momento di perplessità, non lo nascondo soprattutto per problemi familiari, ho dato la mia disponibilità per questo percorso».

Quali sono i principali punti del suo programma e qual è soprattutto la visione generale che ne viene fuori?

«Il mio programma in generale punta a far sì che le persone tornino a far parte della politica, che si riavvicinino alla politica. Puntiamo a ripartire dalle cose ordinarie, sarò forse ripetitivo in questo ma se non riusciamo a garantire l’ordinario come possiamo pretendere di fare lo straordinario? Nel dettaglio sto parlando di garantire il decoro urbano, che è la base per un ambiente gradevole, la base per ambire a migliorare il pacchetto turistico. E parlando del turismo, dovremmo raggiungere l’obiettivo di destagionalizzarlo, di svincolarlo dal semplice afflusso dei mesi estivi ma rendere Silvi attrattiva tutto l’anno».

Come vede Silvi al momento?

«A mio avviso Silvi ha un grandissimo potenziale ma inespresso e non si è fatto nulla per sfruttare queste potenzialità: nulla a livello di turismo, di valorizzazone delle bellezze naturali, di eventi e manifestazioni».

Eppure il sindaco uscente Scordella è convinto del lavoro svolto finora, che ha definito propedeutico rispetto alla realizzazione concreta che sarà possibile nei successivi 5 anni, e ha chiosato la sua intervista con l’espressione “squadra che vince non si cambia”.

«A mio avviso lui ha amministrato male, anzi malissimo. La pista ciclabile è ferma da 3 anni, il pontile è stato un dispendio prima di risorse regionali e poi comunali già carenti, per non parlare del progetto della passeggiata sul mare che costituisce una dispersione del patrimonio demaniale già sofferente. Anzi menomale che ancora non l’hanno realizzata. Guardi, a me è stato rimproverato di volare basso ma io semplicemente prendo coscienza dei problemi delle persone, prima di propinare soluzioni. Abbiamo progetti sulla viabilità e l’ordine pubblico, abbiamo progettualità già previste dal piano regolatore, che quindi non andiamo a stravolgere. Vogliamo ripartire soprattutto dal villaggio del fanciullo e dal completamento della pista ciclabile che sono le prime cose. Ad ogni modo riguardo le dichiarazioni del sindaco in merito alla propedeuticità del lavoro da lui svolto, sarò ben felice, qualora fossi io il nuovo sindaco, a riconoscergli il merito e a invitarlo a eventuali inaugurazioni. Anche se onestamente mi sembra che si siano ricordati di questi grandi lavori da dieci giorni a questa parte».

Lei come si colloca rispetto alle due diverse visioni dei candidati Scordella e Blasiotti? Rispetto alla visione metropolitana di Scordella e quella più accentrata sulla persona di Blasiotti?

«Io credo che sia possibile sposare entrambe le visioni: se ad esempio puntare a rendere Silvi competitiva rispetto alle aree metropolitane limitrofe può addurre miglioramenti in termini di viabilità, di collegamenti e di turismo, perché disdegnare? Non sarei assolutamente contrario, certo non pregiudicando però il piano del verde».

Che squadra è la sua?

«La mia squadra è stata una piacevole sorpresa, sono forze diverse, anime diverse come piace chiamarle a me. Ho voluto creare una squadra trsversale nonostante abbia l’appoggio di M5S e PD, volevo la trasversalità delle idee, svincolate da condizionamenti partitici, senza preclusioni di colore e appartenenze. Concludo con un pensiero che ritengo fondamentale: far capire al cittadino che non voglio predicare bene e razzolare male ma voglio stare, ancora più di prima, tra la gente per capire in concreto i problemi e poter trovare soluzioni, suggerendole io stesso e permettendo agli altri di suggerirle a loro volta».

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