martedì 24 settembre 2024     +39.347.3268683     redazione@iltrafiletto.it
Il Trafiletto notizie su Teramo e Abruzzo in tempo reale

ico title sx Amministrative Silvi, il candidato Blasiotti: «Ho idee diverse da Scordella» ico title dx

Attualità
Politica

Blasiotti in totale antitesi con il sindaco uscente: centralità della persona piuttosto che progetti da metropoli

È un lavoro di due anni quello portato avanti dal consigliere di opposizione Massimo Blasiotti, ora candidato a sindaco per le elezioni amministrative nel comune di Silvi. Un lavoro che è culminato dopo una serie di incontri con la cittadinanza, con una votazione a scrutinio segreto che ha scelto lui come candidato in rappresentanza della lista Silvi e basta, affiancata da Silvi rinasce. Due liste per due generi di candidati: da una parte i professionisti, da una parte gli artisti e i giovani.

Perché ha deciso di candidarsi a sindaco di Silvi?

«La mia candidatura è venuta dai cittadini, in maniera spontanea, nel corso e al culmine di un processo civico iniziato e consolidato da due anni a questa parte. Silvi e basta è nata proprio dall’incontro con loro. È un percorso che è culminato con la mia scelta, in libere elezioni a scrutinio segreto. Sono stato scelto io per cercare di rappresentare la comunità».

Quali sono i punti più importanti del suo programma elettorale? E qual è la visione generale?

«Il mio programma presenta cinque fasi: la prima prevede la riorganizzazione della macchina amministrativa; la seconda il riassetto urbanistico e socio - assistenziale; la terza prevede la destagionalizzazione del turismo; la quarta un piano agricoltura sostenibile; la quinta la possibilità di restituire a cittadini e imprese la dignità che spetta loro e risollevarli da una situazione di deficit economico in cui la città si trova. Il programma è stato costruito in seguito agli incontri svolti sul territorio, abbinati all’attività di consigliere di opposizione che ho svolto e che mi ha permesso di toccare con mano le criticità presenti, oltre a ben recepire il funzionamento della macchina amministrativa».

Come giudicherebbe il lavoro svolto finora dal sindaco Scordella?

«Il lavoro svolto finora è pessimo. Non ha dimostrato vicinanza ai cittadini, anche la presenza fisica è mancata. Ha dato priorità alle scelte economiche anziché a quelle di normale amministrazione del territorio, come la cura del verde, il decoro urbano, la sistemazione di strutture del patrimonio comunale che vertono in uno stato di degrado. Non hanno dato poi risalto alla minoranza, seppure all’epoca in termini di voti fosse superiore alla maggioranza. Siamo stati relegati».

Il sindaco nella sua intervista ha dichiarato di aver portato avanti un lavoro propedeutico a quella che sarà poi la fase attuativa di tutti i progetti avviati, fase per la quale saranno necessari questi altri cinque anni. E dice al riguardo che “squadra vincente non si cambia”.

«Non sono d’accordo, in questi ultimi due mesi hanno sfoderato le armi per fare bella figura ma sono lavori fatti a suon di spot elettorali. I lavori dovevano essere strutturati se non nel quinquennio, visto che è vero che la pandemia ha reso le cose particolarmente difficili, ma almeno negli ultimi due anni».

Cosa pensa di poter fare per Silvi da qui al 2028?

«Silvi deve ritrovare il suo equilibrio sostenibile e la sua essenza di paese, una visione che è in chiara antitesi con il sindaco uscente Scordella che ha invece in mente progetti faraonici. Penso a una città sostenibile a misura d’uomo, che faccia ritrovare la sua identità sia alla zona marina, che al paese che alle frazioni che a mio avviso sono state abbandonate. Il mio modo di intendere la politica è diverso dalle leggi economiche ed è più vicino ai cittadini. Per quanto riguarda invece la mia squadra, è stata frutto di un processo strutturato associativo da cui sono nate le liste di Silvi e basta e Silvi rinasce. Silvi e basta raggruppa tutte le professionalità, mentre Silvi rinasce dà priorità agli artisti e ai giovani in modo che anche i settori marginali trovino nella politica un proprio spazio».

Galleria