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ico title sx Processo viadotti: la Procura chiede 22 anni per i vertici di Strada dei Parchi ico title dx

Attualità
Cronaca

Nel processo gemello che si è concluso presso il Tribunale di L'Aquila Strada dei Parchi è stata assolta

Parola a Procura e parti civili nella nuova udienza che si è tenuta ieri al Tribunale di Teramo per il processo attualmente in corso, che riguarda la manutenzione e la sicurezza dei sette viadotti del tratto teramano della A24. La Procura ha chiesto tre anni per sei degli otto imputati a processo con rito abbreviato: Carlo Toto, imprenditore patron della Toto Holding che controlla Strada dei Parchi; l’ex amministratore delegato di SdP Cesare Ramadori; il direttore generale di esercizio Igino Lai; il direttore operativo Marco Carlo Rocchi; il direttore tecnico Gabriele Nati e l’ex responsabile della direzione tecnica Mario Bellesia. Due anni invece per gli ex amministratori delegati Sandro Capparucci e Roberto Zianna. Oltre 4 ore di discussione, dopo la deposizione del nuovo materiale delle difese che aveva portato al rinvio dell’udienza precedente, iniziate con la ricostruzione da parte dell’accusa delle fasi degli accertamenti e delle criticità riscontrate. «A nostro avviso ci sono gli elementi a sostegno dell’accusa. Dalla perizia emerge la responsabilità di Strada dei parchi e di conseguenza l’omessa manutenzione dei viadotti - ha dichiarato l’avvocato Domenico Giordano, in rappresentanza di Cittadinanza Attiva ammessa come parte civile, - attendiamo ora l’udienza prevista per fine aprile per la discussione delle difese». E sull’assoluzione di Strada dei Parchi nel processo gemello di L’Aquila perché il fatto non sussiste Giordano sostiene che «sono diversi i presupposti. La perizia è stata eseguita dallo stesso consulente tecnico ma con un approfondimento differente, dal momento che i quesiti della Procura di Teramo sono stati più stringenti». Non dovrebbe dunque costituire l’assoluzione nell’altro processo un precedente da temere per l’accusa. La Procura, nel fascicolo firmato dai pm Laura Colica e Silvia Scamurra, contesta a tutti le ipotesi di reato di inadempimento di contratti di pubbliche forniture, frode e attentato alla sicurezza dei trasporti. Al centro dell’inchiesta ci sono le condizioni di sicurezza e manutenzione dei viadotti Casale San Nicola nel Comune di Isola del Gran Sasso, secondo la Procura ridotti in uno stato di grave degrado e ossidazione dei ferri dovuta anche a cedimento strutturale dei copriferri, Cretara, San Nicola 1 e 2, Le Grotte, Cerchiara, sempre insistenti sui territori di Isola e Colledara. Una situazione, secondo l’accusa, causata dalla totale inadempienza, a partire dal 2009, da parte della concessionaria autostradale degli obblighi di manutenzione ordinaria sulle opere.