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ico title sx Ruzzo Reti, Renzo Di Sabatino ritira la candidatura ico title dx

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Di Sabatino non ha i numeri per rimpiazzare l'attuale CDA della Cognitti

È stata un fuoco di paglia la corsa alla presidenza della Ruzzo Reti dell’ex presidente della provincia, Renzo Di Sabatino, che ha deciso di ritirare la sua candidatura. Il nome è saltato fuori negli ultimi giorni in vista della scadenza del mandato del CDA di Alessia Cognitti, Alfredo Grotta e Alberto Fagotti, in dirittura d’arrivo per il 9 maggio, giorno in cui si voterà il bilancio consuntivo. Non ci sono però i numeri per spodestare l’attuale CDA, nonostante gli sforzi messi in atto da centrosinistra e trasversali che tanto si sono dati da fare per sostenere la candidatura di Di Sabatino. Primo tra tutti il presidente della provincia, Camillo D’Angelo, che ben conosce il gioco dei numeri e sa quelli che servono per le nuove nomine: 23 voti da 23 dei comuni associati. E per Di Sabatino questi numeri mancano soprattutto nella zona della val Vibrata, dove il fascino di D’Angelo non ha sortito alcun effetto di fronte al muro compatto Emiliano Di Matteo - Umberto D’Annuntiis, che ha messo il veto anche sulla richiesta avanzata nei confronti del sindaco di Martinsicuro Massimo Vagnoni. Altro giro altra corsa per il presidente della provincia che nonostante i consensi ricevuti nella sua tornata di elezioni provinciali, ha mosso le pedine sbagliate nel tentativo di mettere la bandierina sulla Ruzzo Reti.