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ico title sx Il comune di Teramo approva l'ultimo bilancio di previsione ico title dx

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Approda in consiglio anche il piano industriale della TeAm. Per l'opposizione si basa su opere inesistenti

Il comune di Teramo ha approvato a maggioranza l’ultimo bilancio di previsione della giunta D’Alberto, in attesa di quello d’esercizio che passerà in Consiglio entro il prossimo mese di aprile. Un consiglio infuocato, che potrebbe essere racchiuso nell’iconica caduta del gonfalone durante la discussione sul piano industriale della TeAm, e che ha portato sul tavolo la sintesi delle differenti visioni tra maggioranza e opposizione degli ultimi cinque anni. Per la maggioranza il bilancio di previsione approvato costituisce la chiusura di un cerchio che ha dovuto nel tempo fronteggiare anche gli eventi sopravvenuti, come il caro bollette. Sulla scia di come fu definito il DUP portato nel penultimo consiglio, come un documento concreto frutto del reale sentire di questa amministrazione, anche il bilancio di previsione di ieri è stato annunciato come punto fermo di concretezza, potendo il comune ancora vantare a favore dei cittadini, l’accollo del 70% dei costi per i servizi di accesso individuale. «È come la cornice di un quadro che si costruisce durante l’anno - ha dichiarato l’assessore Stefania Di Padova - tra poco meno di un mese porteremo il rendiconto che rappresenta il vero bilancio basato su dati concreti e reali. Abbiamo dovuto fare i conti anche con la realtà, con il caro bollette e con i 3 milioni di euro di costi in più rispetto agli anni precedenti, da fronteggiare con le medesime entrate. La cosa importante da sottolineare è che abbiamo mantenuto sulle nostre spalle il 70% degli importi che dovrebbero pagare i cittadini per i servizi a domanda individuale, nonostante l’aumento dei costi delle materie prime e dei contratti». Parliamo dunque delle esenzioni previste per gli asili, per le mense scolastiche e per il trasporto scolastico per le famiglie con isee al di sotto degli 8 mila euro. 
In consiglio è planato, inoltre, anche il piano industriale della TeAm che ha sollevato le concitate perplessità dell’opposizione, dopo essere stato presentato in pompa magna dal sindaco D’Alberto come il documento strategico della «società più solida d’Abruzzo nella gestione pubblica dei rifiuti». Poco convinto sul documento il consigliere di opposizione Giovanni Luzii che ha incalzato su un aspetto: «Come si può dare una visione strategica a qualcosa che ad oggi non esiste e che, forse, esisterà nel giro di 4 o 5 anni? Si parla di ricavi che provengono da strutture che non esistono: i loculi, il biodigestore di cui non c’è neanche la progettazione e l’impianto di cremazione di cui si citano addirittura utili in tre anni consecutivi, senza che sia stato mai realizzato. E gli utili riportati fanno riferimento alla periodicità 2023, 2024 e 2025, come è possibile se queste strutture non esistono? 170 mila euro di ricavi per l’impianto di cremazione sono previsti solo nel 2023, cioè oggi. Ci sono 18 milioni di investimenti di cui non abbiamo cassa e dobbiamo quindi riferirci al settore bancario, e come facciamo se non abbiamo utili?». A nulla vale per la minoranza il tentativo del presidente della TeAm, Sergio Saccomandi di proiettare questo documento su un piano strategico, da vedere proprio nell’ottica di quello che è un piano industriale: documento che illustra in termini qualitativi e quantitativi le intenzioni del management e le azioni che saranno attuate per raggiungere gli obiettivi e i risultati attesi, rientrando così, a detta di Saccomandi, le proiezioni per i progetti e gli interventi che non sono ancora in essere esattamente in questa definizione. Solerti anche gli incitamenti dei consiglieri Franco Fracassa e Mario Cozzi che hanno accusato rispettivamente  l’Amministrazione di aver portato con TeAm un piano basato su dati vecchi, e di aver scelto una società fuori comune per la redazione del piano industriale. 
Altro punto approvato è stato quello dell’autorizzazione alla cessione del terreno del comune per favorire la realizzazione del nuovo Lidl di viale Crispi. Cessione grazie alla quale il comune registrerà un’importante plusvalenza, avendo preventivato la somma di circa 200mila come guadagno dalla cessione e registrando invece un importo pari a 780mila euro.

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