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ico title sx Abusi sessuali nella comunità spirituale di Campli, due persone a processo ico title dx

Attualità
Cronaca

È stato disposto il rinvio a giudizio per tutti i capi di imputazione e per tutte le 11 parti offese

(qui l'articolo precedente all'udienza https://www.iltrafiletto.it/2023/03/07/abusi-sessuali-in-una-comunita-spirituale-di-campli-indaga-la-procura/9-866.html )

Rinvio a giudizio per Pietro Tamburella e Valeria Ficarra, i due rappresentanti della comunità spirituale di Campli, Umani in divenire, accusati di violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo continuata e reiterata nei confronti di 11 parti offese. È stata questa la decisione del giudice dell’udienza preliminare che si è tenuta ieri al Tribunale di Teramo, Marco Procaccini, che si è pronunciato dopo la discussione durata tre ore. Discussione complessa che ha visto articolarsi l’analisi del sostituto procuratore Silvia Scamurra, i difensori delle parti civili e i difensori dei due imputati presenti in aula. Il pm ha ripercorso analiticamente i fatti che hanno condotto la Procura a chiedere, e ottenere, il rinvio a giudizio per i due rappresentanti della comunità spirituale che “agendo in concorso tra loro ed continuazione con tutti gli ulteriori delitti rubricati (secondo un collaudato schema comportamentale in cui rituali pseudo - religiosi dissimulavano vere e proprie aggressioni di natura sessuale)” abusavano “delle condizioni di vulnerabilità fisicopsichica” in cui versavano gli adepti, adescati “abilmente in internet attraverso una piattaforma denominata TARDIS”, come si legge dagli atti. Un risultato importante per le 11 persone offese, tutte costituite parte civile e rappresentate dai difensori del CeSap, il Centro Studi sugli abusi psicologici, Paolo Florio e Donatella Casini. Nessuna di loro ha presenziato all’udienza preliminare di ieri mattina, sia per questioni logistiche essendo tutte provenienti da regioni diverse dell’Italia, sia perché si è trattato di un’udienza prevalentemente tecnica. «Abbiamo ottenuto il rinvio a giudizio per tutti i capi di imputazione e per tutte le 11 parti offese. - hanno commentato i difensori Florio e Casini - Attendiamo ora l’udienza dibattimentale che, a prescindere dall’esito, sarà comunque utile per sviscerare al meglio le migliaia di pagine degli atti che riguardano questo procedimento e che la semplice udienza preliminare non poteva garantire». Una decisione dunque in cui le parti civili speravano ma che ci si aspettava, poiché la mole delle indagini e di conseguenza degli atti necessitava di un contesto più considerevole. Le indagini sono partite in seguito alla denuncia di una donna avvenuta nel dicembre 2019, che dichiarava di aver subito dai Tamburella e Ficarra abusi sessuali. Sarebbe stata “indottrinata alla rigenerazione”, alla “elevazione spirituale anche attraverso pratiche di natura sessuale”, come si legge negli atti della procura. L’analisi delle persone adescate ha un filo conduttore: tutti si trovavano “in un momento di seria difficoltà economica e intima fragilità”. L’adescamento e di conseguenza l’indottrinamento sarebbero avvenuti tramite chiamate notturne, digiuni purificativi e pratiche di resistenza al sonno. Un’altra donna aveva effettuato donazioni per un ammontare complessivo di 14.800 euro; anche lei attraversava un periodo difficile, era divorziata e senza lavoro. Dai racconti sembrerebbe che le venissero inflitte punizioni corporali qualora avesse disobbedito anche a semplici ordini, “un semplice ritardo o qualora l’interessata non riuscisse ad ostentare il preteso sorriso”. Sarebbe stata chiusa fuori al freddo, imbavagliata, sottomettendosi così al rapporto di soggezione che veniva creato. Anche lei avrebbe subito lezioni di rigenerazione spirituale che finivano in rapporti sessuali. I racconti sono ancora tanti, e coprono un arco temporale di due anni, dal 2017 al 2019 anche se una prima segnalazione si sarebbe verificata nel 2012 e una successiva nel 2015. Una coppia, che avrebbe investito 25mila euro e si sarebbe trasferita nella sede della comunità, ha raccontato di atti sessuali addirittura così forti da generare “una vistosa fuoriuscita di sangue”. L’accusa per cui si procede è quella di violenza sessuale ma è difficile distogliere l’attenzione anche dal fatto che la geovilla che Tamburella e Ficarra avevano progettato di costruire, per coltivare il proprio credo spirituale, a distanza di oltre 10 anni non è stata realizzata se non in minima parte e comunque in maniera difforme dal progetto originario nonostante numerose migliaia di euro, in contanti e in gioielli, donati dagli ex adepti.«Per il momento ci limitiamo a dire che siamo felici della pronuncia, - concludono i difensori Florio e Casini - temevamo che per qualcuna delle parti non riuscissimo a ottenere il rinvio a giudizio, per questo è un risultato importante. Le parti offese si sono rivolte al CeSap, che ha sede in provincia di Bari, perché l’associazione si occupa e contrasta abusi in ogni parte d’Italia». 
La comunità al momento vanta ancora alcuni adepti tra cui ci sono anche minori che vivono lì e non frequentano alcun istituto di formazione scolastica. 

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