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ico title sx Licenziata in tronco con l'accusa di malattia simulata, il giudice del lavoro la reintegra ico title dx

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La dipendente aveva subito richiami anche per via del trucco risultato eccessivo rispetto agli standard aziendali

Era stata licenziata in tronco dalla nota azienda dolciaria per la quale lavorava da oltre vent'anni. L'accusa era di aver simulato una malattia, atteggiamento ritenuto grave e quindi meritevole di licenziamento in quanto aggravato da comportamenti pregressi della dipendente, che era stata più volte richiamata perché si era recata a lavoro con “trucco eccessivo” rispetto ai regolamenti interni. Il giudice del lavoro però, Daniela Matalucci, non ha ritenuto valida la motivazione addotta dall'azienda e ha previsto il reintegro della dipendente Emanuela Lattanzi. La lavoratrice, rappresentata dagli avvocati Antonella Scipioni e Roberto Conte, si è rivolta infatti al Giudice del Lavoro che ha annullato il licenziamento, con ordinanza del 9 marzo 2023, disponendo la reintegra nel posto di lavoro ed il risarcimento dei danni in favore della lavoratrice. L’azienda è stata inoltre condannata alla ricostituzione della posizione contributiva e previdenziale maggiorata degli interessi ed al pagamento delle spese processuali. Il Tribunale ha accertato che la malattia non era affatto simulata ma effettivamente esistente e che il datore di lavoro aveva ritenuto non veritiero lo stato patologico in quanto il certificato telematico, inviato dal medico curante, sarebbe stato retrodatato quanto all’indicazione del giorno di insorgenza dello stato patologico, circostanza che – come precisato dal sanitario sentito dal giudice – avviene nella quasi generalità dei casi. All’esito del giudizio sono state accolte tutte le richieste formulate dalla lavoratrice.

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