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ico title sx Droga e prostituzione dietro l'omicidio di Marco Monti: arrestato il titolare del night Zeus di Silvi ico title dx

Attualità
Cronaca

Ci sarebbe stata una lite per una donna del nightclub alla base dell'omicidio

Un litigio passionale sarebbe stato il movente alla base di quello che,  apparso quasi un anno fa come incidente, è stato definito oggi omicidio preterintenzionale e ha fatto emergere un giro di prostituzione e spaccio. Il fatto risale al 19 aprile 2022 quando Marco Monti, un 51enne di Città Sant’Angelo è stato ucciso investito da un’auto. Per il fatto è stato tratto in arresto nella notte tra mercoledì e giovedì Pietro Mercurio, 60enne originario di Gragnano ma da anni in Abruzzo e titolare di locali notturni tra Silvi e Città Sant’Angelo. Omicidio preterintenzionale oltre che favoreggiamento della prostituzione delle ragazze che accompagnavano i clienti dei due night gestiti dall’arrestato durante l’orario di lavoro, sia all’interno del locale sia nelle uscite all’esterno, sono i reati in base ai quali si è proceduto con l’attuazione dell’ordinanza cautelare emessa dal gip di Teramo, Lorenzo Prudenzano, all’esito di articolate indagini portate avanti da 40 uomini del nucleo investigativo di Teramo, diretto dal Maggiore Danilo Ferella, insieme al reparto operativo del comando provinciale, coordinato dal tenente colonnello Carmelo Grasso, che ha visto anche un grande impiego di personale femminile e di unità cinofile. A collaborare, anche i militari di Silvi e della compagnia di Giulianova, diretta dal capitano Nicolò Morandi. La dinamica dell’evento è risultata da subito sospetta tanto da indurre il sostituto procuratore Laura Colica, titolare dell’inchiesta, a chiedere ai militari di approfondire i fatti, sotto il coordinamento del procuratore Ettore Picardi e del comandante provinciale Pasquale Saccone. Il punto focale che poco rispecchiava la dinamica dell’incidente era l’esito dell’esame autoptico, che riportava fratture craniche non compatibili con la dinamica. Nella notte del 19 aprile 2022 a Silvi, lungo la statale adriatica, all’altezza del night club Zeus, Marco Monti era stato investito e aveva riportato ferite tali da causarne la morte. Il conducente a bordo della vettura che lo aveva colpito, si era subito fermato per prestare soccorso. Dalle indagini, risultate particolarmente complesse a causa del grave clima di omertà dell’ambiente dei night club e del depistaggio attuato sistematicamente dall’arrestato, è poi emerso che questo aveva spinto la vittima sulla carreggiata a seguito di una lite scaturita per via di una donna che lavorava in uno dei night frequentati da Marco Monti, che di lei si era invaghito e a cui lo stesso Mercurio era legato.
La vittima versava in uno stato di debolezza a causa dell’abuso di alcol, elemento che ha permesso a Mercurio di sostenere la tesi dell’incidente stradale. Sono stati numerosi i complici che hanno contribuito al depistaggio nel corso dei mesi, attraverso la distruzione dell’impianto di videosorveglianza e le minacce rivolte alle accompagnatrici che avevano assistito ai fatti, chiedendo loro di non riferire la verità ai Carabinieri, così come quelle rivolte alle ragazze che avevano abbandonato il locale dopo il decesso di Monti. Tra i complici nell’attività di inquinamento probatorio ci sono parenti, dipendenti e alcune delle accompagnatrici, tra cui la ragazza stessa che è stata motivo scatentante della lite. Oltre al reato di omicidio preterintenzionale c’è quello di favoreggiamento alla prositutzione, poiché Mercurio si occupava del reclutamento all’interno dei due night club di ragazze disposte a prestazioni sessuali a pagamento. Nel corso dell’esecuzione della misura cautelare, i militari del RONIV hanno anche provveduto a perquisire, su delega dalla procura della Repubblica di Teramo, i due night club di cui l’arrestato è titolare e gli appartamenti in cui faceva alloggiare le accompagnatrici, al fine di acquisire elementi pertinenti ai reati. Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti 70 g di stupefacenti tra marijuana e hashish, elementi che attestano quindi anche il reato di spaccio, oltre che materiale finalizzato alle prestazioni sessuali. Trovati anche lavoratori in nero, e omissioni sulla formazione lavorativa dei dipendenti, per le quali sono state irrorate sanzioni amministrative per un valore di 15mila euro. È stato sequestrato anche il materiale informatico rinvenuto nei locali e negli appartamenti e non si esclude che possa contenere le immagini utili a ricostruire la dinamica di quella sera. Le indagini proseguono a carico di ulteriori soggetti gravitanti intorno all’arrestato e denunciati a piede libero a vario titolo per fattispecie di reato emerse dalle attività investigative. 

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